In attesa delle decisioni che arriveranno nella serata di domani dalla Federal Reserve in tema di tassi di interesse, prosegue il rimbalzo dei mercati azionari europei che si avviano a chiudere in generale territorio positivo. In questo contesto il nostro FTSE Mib ritrova la soglia dei 24.000 punti, sopra i quali sono possibili ulteriori allunghi in direzione dei 24.250-24.300 punti e successivamente verso l'area dei 24.500 punti. Tra i titoli che a Milano si mettono in luce troviamo Campari, che ha pubblicato i dati riguardanti il primo trimestre 2022. Andiamo a vederli nello specifico.
Azioni Campari: i risultati finanziari del 1° trimestre 2022
Campari, in un trimestre che statisticamente è di bassa stagionalità, chiude i primi 3 mesi del 2022 con numeri superiori alle attese. Le vendite nette sono passate dai 350,8 milioni di euro del 2021 agli attuali 534,8 milioni di euro. L'Ebit rettificato risulta in salita di oltre il 66% attestandosi a 114,3 milioni di euro, con una crescita organica del 58,5% rispetto ai primi tre mesi del 2021.
L'Ebitda si è attestato a 134,7 milioni di euro, in deciso aumento sui 62,36 milioni dello stesso periodo del 2021. L'utile netto è in deciso aumento a 111,7 milioni di euro dai 64,1 milioni di euro contabilizzati nel 1° trimestre 2021. Per quanto riguarda le prospettive per il resto del 2022, la società rimane fiduciosa nonostante le incertezze legate al conflitto militare in Ucraina. Andiamo a vedere come sta rispondendo il titolo in scia a queste notizie.
Azioni Campari: analisi tecnica e strategie operative
Il trend rialzista innescatosi dai minimi di marzo 2022 in area 8,75 euro, che ha seguito la forte correzione partita a novembre 2021 dai 13,50 euro, è ancora presente su Campari. Nel breve periodo, per dare seguito a questo movimento sarà importante il superamento degli 11 euro, oltre i quali le quotazioni potrebbero allungare al rialzo in direzione degli 11,50 euro e successivamente verso gli 11,80 euro. Nel caso in cui questa view dovesse trovare conferma, il titolo andrebbe da una parte a chiudere il gap ribassista lasciato aperto il 14 gennaio 2022 e dall'altra riuscirebbe a rompere la trendline ribassista che parte dai massimi di sempre.
Al contrario, segnali di debolezza si avrebbero con discese sotto i primi sostegni posizionati in area 10,25 euro con primi target situati sui 10 euro e a seguire 9,80 euro. L'eventuale violazione di questi supporti aprirebbe le porte ad un ritorno delle quotazioni verso i minimi di periodo posti sugli 8,75 euro.
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