Alibaba prova a rassicurare gli investitori circa le sue prospettive di crescita e aumenta il programma di buyback azionario da 15 a 25 miliardi di dollari, che corrisponde quasi al 10% della capitalizzazione dell'azienda, arrivata a circa 270 miliardi di dollari.
Il piano dovrebbe essere valido fino a marzo del 2024. Il gigante e-commerce ha anche dichiarato di aver riacquistato ADR per 9,2 miliardi di dollari dal 18 marzo, nell'ambito del programma precedente. La reazione nella Borsa di Hong Kong delle azioni Alibaba è stata prorompente con il titolo che ha chiuso la seduta in rialzo dell'11,2%.
Alibaba: il risveglio dopo la grande repressione
La big tech cinese lancia un preciso segnale al mercato circa il suo stato di salute, dopo che nell'ultimo anno e mezzo è stato letteralmente assediato dalle Autorità antitrust cinesi, subendo una multa di 2,8 miliardi di dollari per esercizio di posizione dominante. Il colosso guidato da Jack Ma ha dovuto adeguarsi a sistemi tariffari imposti e ridimensionare la propria politica commerciale.
Nel contempo ha dovuto sottoporsi alla
pressione del Regolatore americano sugli audit contabili. Nelle ultime settimane la
Securities and Exchange Commission ha pubblicato una lista d 5 azioni cinesi che rischiano di essere espulse da Wall Street se non si adeguano agli standard voluti dalle Autorità USA. Questo ha fatto accrescere il rischio di delisting anche delle altre società cinesi quotate nella Borsa statunitense come Alibaba. Ancor più che fino ad oggi Pechino ha sempre mostrato ostilità nel concedere alle proprie aziende nazionali di diffondere informazioni all'estero che potrebbero a suo dire essere utilizzate per scopi politici.
Tutto ciò ha contribuito ad affossare le quotazioni di Alibaba nell'ultimo anno e mezzo, con il titolo che ha perso oltre il 60% del suo valore. Dalla scorsa settimana tuttavia c'è stata una reazione, allorché dalla Cina sono giunte notizie rassicuranti sia in merito alla repressione normativa, giunta agli sgoccioli, verso i grandi gruppi tecnologici cinesi, sia riguardo la collaborazione delle Autorità del Dragone con quelle americane per l'accesso alle informazioni aziendali.
Buyback: 1.000 miliardi per il 2022 a Wall Street?
Il riacquisto delle azioni è una pratica molto diffusa a Wall Street, soprattutto tra i grandi gruppi industriali. Dal 2010 a oggi le società facenti parte dell'S&P 500 hanno investito oltre 5.300 miliardi di dollari in buyback. Ciò ha spesso generato critiche, in quanto si reputava più opportuno impiegare il denaro nella crescita dell'azienda, nell'ammodernamento e nell'innovazione, o al limite per aumentare i salari e gli stipendi, piuttosto che premiare gli azionisti.
Tra gennaio e febbraio di quest'anno, le aziende americane del principale indice borsistico hanno delineato programmi di riacquisto per 238 miliardi di dollari e, secondo le previsioni di Goldman Sachs, la cifra totale alla fine dell'anno potrebbe aumentare fino a 1.000 miliardi di dollari.
Alibaba stanzierà una cifra importante, ma l'anno scorso altre big tech hanno fatto ancora meglio, con Google che ha riacquistato azioni per 50 miliardi, mentre Microsoft è arrivata a 60 miliardi di dollari.
Alibaba: vanno comprate le azioni in Borsa?
Alibaba ha rilasciato risultati deludenti nell'ultimo trimestre, con la crescita più lenta delle vendite dalla sua
IPO del 2014. Inoltre l'azienda deve far fronte alla
crescente concorrenza di e-commerce attrezzati come Pinduoduo e JD.com, nonché di piattaforme come Douyin e ByteDance, che consentono agli influencer di vendere prodotti facendo uso dei contenuti di streaming.
Le azioni tuttavia sono a un prezzo molto allettante, essendo scambiate a 12,2 volte gli utili attesi per il 2022. In aggiunta a questo, il numero uno dell'azienda, Jack Ma, e il Vicepresidente esecutivo Joe Tsai, hanno rallentato le vendite delle azioni. Il primo ha venduto solo 10 milioni di azioni nel 2021, circa la metà di quanto fatto negli anni precedenti, mentre Tsai non ha praticamente ceduto alcuna azione nella seconda parte dell'anno.
Secondo Robin Zhu, analista di Bernstein, il riacquisto è un segno positivo per gli azionisti che dovrebbero vedere aumentato il rendimento delle azioni, ma a lungo termine peserà molto la concorrenza nell'e-commerce cinese. E inoltre, la crescita lenta e i margini in calo di Alibaba potrebbero essere motivi di preoccupazione.