Il mercato del nichel ha messo in subbuglio il settore delle auto elettriche. Il metallo è una componente importante nelle batterie dei veicoli non a combustione e l'aumento selvaggio che ha avuto quest'anno la materia prima ha creato non poche difficoltà ai produttori, facendo lievitare il prezzo delle auto.
Negli ultimi giorni di contrattazione sul London Metal Exchange le quotazioni del nichel sono arretrate fino a circa 31.000 dollari, ma gli scambi sono stati sospesi per una settimana allorché
il prezzo si era impennato fino a oltre 100.000 dollari. Ciò per effetto dello
short squeeze che aveva visto incastrati alcuni operatori ribassisti come il più grande produttore mondiale di nichel, il cinese Tsingshan.
La riapertura è avvenuta con nuove regole, tipo i limiti imposti alle oscillazioni del nichel prima al 5%, poi all'8%, poi ancora al 12% e infine al 15%. Ricordiamo che il mercato delle materie prime londinesi era l'unico a non avere precedentemente un guardrail quando si verificavano condizioni particolari di mercato, a differenza delle Borse di Shangai e di Chicago ad esempio.
Rally nichel: la reazione dei produttori di auto elettriche
I cali recenti delle quotazioni non tolgono che il minerale abbia avuto una corsa straordinaria quest'anno, soprattutto dopo l'inizio della guerra Russia-Ucraina. Mosca rappresenta circa il 10% della produzione mondiale di nichel e il timore che le sanzioni potessero generare una riduzione dell'offerta, creando ulteriori danni alla catena di approvvigionamento, ha contribuito a far lievitare i prezzi.
Le case automobilistiche quindi hanno dovuto reagire all'aumento del costo del nichel e quindi delle batterie. Tesla e Rivian hanno aumentato il prezzo delle loro vetture negli Stati Uniti e l'analista di Citigroup, Jeff Chung, riferisce in una ricerca pubblicata la scorsa settimana che vi sono almeno una dozzina di annunci di aumento dei prezzi in Cina, il mercato di auto elettriche più grande del mondo. In base alle informazioni fin qui giunte, NIO invece non ha in programma di effettuare alcun ritocco al prezzo dei propri veicoli.
I produttori però adesso stanno intraprendendo un'altra strada, ossia quella di sostituire batterie a base di nichel che hanno prezzi più alti, con altre a base di ferro con prezzi inferiori. Tutto ciò da un lato riduce i costi della batteria e scongiura l'aumento del prezzo delle auto, però dall'altro lato riduce di un terzo l'energia racchiusa in una cella della batteria.
Le case automobilistiche stanno lavorando per risolvere il problema, ad esempio puntando sulla tecnologia delle batterie di nuova generazione, come gli anodi metallici al litio puro. Un produttore di questa tecnologia è SES. Come spiega l'Amministratore Delegato, Qichao Hu, l'anodo è un lato della batteria che utilizza metalli come il litio, mentre l'altro lato è il catodo che fa uso di nichel.
Un anodo di litio puro potrebbe aumentare la densità di energia in una batteria a base di ferro fino a una cella a base di nichel, spremendo più materiale in una cella quando lo strato di grafite sull'anodo viene rimosso.