Dopo una partenza all'insegna della debolezza, tornano gli acquisti sui principali mercati azionari europei, che si avviano a chiudere in generale territorio positivo. Con il focus che rimane sempre rivolto al conflitto in Ucraina, il FTSE Mib si avvia a terminare le contrattazioni nei pressi dei 23.400 punti, con prossimi target rialzisti situati sui 24.500 punti e a seguire 24.700-24.750 punti. Tra i titoli che a Piazza Affari si mettono in mostra troviamo Leonardo, che continua a beneficiare delle notizie riguardanti il settore della difesa. Andiamo a vedere alcune di queste notizie.
Azioni Leonardo: aumentano le spese militari
I rumors delle ultime settimane vedono il Governo italiano muoversi nella stessa direzione intrapresa dalla Germania, pronto aumentare la spesa militare dall'attuale 1,4% del PIL all'1,54%;. L'obiettivo finale è di incrementare di oltre 60 miliardi gli investimenti in ricerca, industria e tecnologia nell'arco dei prossimi 5 anni.
Ricordiamo che per Leonardo l'88% dei ricavi proviene dagli ordini militari e governativi. Di fondamentale importanza è la sua presenza con il 25% nella tedesca Hendsoldt che potrebbe beneficiare dei 100 miliardi di euro messi in campo dalla Germania.
Infine sarà importante la riunione del Consiglio Europeo in programma giovedì prossimo, che potrebbe decidere l'aumento delle spese militari nel Vecchio Continente con l'emissione di eurobond per sostenere quel comparto difesa che al momento vale solo l'1,5% del Pil europeo.
Infine dal punto di vista speculativo non sono da sottovalutare i rumors che vedono Rheinmetall, azienda tedesca produttrice di armi, pronta ad acquisire quote di minoranza in aziende italiane che operano nella difesa. Andiamo ora ad analizzare il grafico del titolo.
Azioni Leonardo: analisi tecnica e strategie operative
Le prese di beneficio a cui abbiamo assistito la scorsa settimana sulle azioni Leonardo non hanno modificato quel trend rialzista presente da fine febbraio. Nel breve periodo le attese sono per una continuazione degli acquisti che, con conferme sopra la soglia dei 9 euro, potrebbe spingere le quotazioni a mettere sotto pressione i massimi di periodo situati nei pressi dei 9,50-9,60 euro.
L'eventuale rottura di questi ultimi livelli andrebbe a rafforzare la struttura grafica di fondo con possibili allunghi verso i 10 euro e a seguire 10,60 euro. Al ribasso segnali di debolezza si avrebbero con discese sotto la soglia degli 8 euro con primi target ribassisti sui 7,80 euro e a seguire 7,40 euro.
L'eventuale rottura di quest'ultimo intorno, dove peraltro transita il Supetrend giornaliero, aprirebbe le porte per una chiusura del gap up lasciato aperto il 28 febbraio in area 7 euro mettendo fine al trend positivo.