Il
VIX CBOE sta mandando segnali ben precisi al mercato azionario statunitense. L'indice della paura infatti ha avuto un
notevole cambiamento rispetto alla curva di inversione dei futures sull'indicatore che si è vista nel mese scorso. In sostanza, quando è scoppiata la guerra Russia-Ucraina, il prezzo dei futures a scadenza marzo era salito oltre quello alle scadenze successive fino a novembre.
Questo significava che gli investitori tendessero a coprirsi nell'attesa di un immediato calo dei mercati azionari. Così è stato, infatti. Azioni, obbligazioni e materie prime hanno vissuto violente oscillazioni dopo che Putin ha invaso l'Ucraina. L'S&P 500 è sceso del 15% dal suo massimo storico del 4 gennaio a 4.418,62, i T-Note USA a 10 anni hanno visto un rendimento del 2,25% come non accadeva dal 2019 e il petrolio ha toccato i massimi dal 2008 a 140 dollari al barile.
Gli ultimi giorni invece hanno mostrato una situazione rovesciata, con le quotazioni dei contratti future VIX di marzo che sono scese al di sotto di quelle dei contratti in scadenza a fine anno. Ciò vuol dire che adesso i trader non avvertono un imminente barcollamento dei mercati accompagnato da un'elevata volatilità.
VIX CBOE: ecco perché è calata la volatilità
Nelle ultime 2 settimane il VIX CBOE è passato da 37,5 a 23,85 punti. A cosa è dovuta questa maggiore serenità degli investitori? I fattori possono essere diversi, non ultimo il fatto che molti fondi, che avevano utilizato futures e opzioni sull'indice per coprirsi dalle turbolenze di mercato, hanno chiuso le loro posizioni. Quindi, come sostiene Charlie McElligott, strategist sui derivati di Nomura, si preparano a tornare agli acquisti.
Un aspetto che i trader stanno considerando è sicuramente l'evoluzione sulla guerra Russia-Ucraina. I negoziati di pace finora non hanno portato a grandi risultati per la verità, ma i mercati stanno lentamente cominciando a scontare una soluzione definitiva. Alcuni segnali positivi arrivano dalla Turchia, che si sta ponendo come intermediario tra le 2 fazioni e che ha riferito come un accordo sia vicino. I bombardamenti russi però non cessano e i morti si contano ogni giorno.
La Federal Reserve ha avuto anche un ruolo nel calo della volatilità. Prima della riunione del 15-16 marzo gli operatori erano agitati perché si aspettavano un serie di aumenti dei tassi d'interesse per tutto il 2022. Le attese sono state pienamente confermate, con il dot plot dei membri del
FOMC che ha tracciato una griglia di 7 strette fino alla fine dell'anno.
L'inasprimento però non è detto che sia da falco, perché comunque il Governatore
Jerome Powell ha lanciato un segnale che la Banca Centrale americana si manterrà vigile, valutando volta per volta l'impatto che una mossa aggressiva per combattere l'inflazione potrà avere sull'economia reale e i mercati finanziari.
Peter van Dooijeweert, specialista in hedging presso l'hedge fund Man Group, ha affermato che saranno i dati sull'occupazione e sull'inflazione nei prossimi 3-12 mesi a plasmare la risposta della Fed e a determinare quindi come si muoveranno i mercati.