ENI è sotto la lente di trader e investitori a Piazza Affari. Il Cane a sei zampe e Sonatrach ieri hanno annunciato una nuova importante scoperta ad olio e gas associato nella concessione Zemlet el Arbi, nel bacino del Berkine Nord nel deserto algerino.
ENI e Sonatrach scoprono maxi giacimento ad olio e gas in Algeria
La concessione è operata dalla Joint Venture tra ENI (49%) e Sonatrach (51%). Le stime preliminari per le risorse di questa nuova scoperta ammontano a circa 140 milioni di barili di olio in posto. Durante il test di produzione il pozzo ha erogato 7000 barili/giorno di olio e 140.000 metri cubi/giorno di gas associato.
L’annuncio segue di pochi giorni un viaggio in Algeria del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che accompagnato dall’AD di ENI, Claudio Descalzi, sta toccando varie tappe della catena di approvvigionamenti di materie prime energetiche del Belpaese nell’ambito di un piano del governo Draghi per sganciare la dipendenza della Penisola dalla Russia.
La scoperta sarà oggetto di un programma di delineazione accelerato che prevede la perforazione di un secondo pozzo, HDLE-2, a partire da aprile per testare il potenziale addizionale della struttura che si estende anche nella concessione adiacente di Sif Fatima 2, anch’essa operata da ENI (50%) in JV con Sonatrach (50%), si legge in un comunicato del Cane a sei zampe.
Parallelamente alla fase di delineazione, Sonatrach e Eni avvieranno gli studi e le analisi per accelerare la fase di produzione, tramite uno sviluppo fast-track con avvio previsto nel terzo trimestre del 2022. Con questa scoperta ENI e Sonatrach continuano a perseguire con successo la loro strategia di esplorazione near field e infrastructure-led, consentendo una rapida valorizzazione di queste risorse. ENI produce in Algeria circa 95.000 barili al giorno.
ENI e Air Liquide siglano accordo decarbonizzazione in Europa
ENI e Air Liquide hanno stipulato un accordo di collaborazione per valutare soluzioni di decarbonizzazione, concentrate sui settori industriali hard-to-abate, nella regione mediterranea dell'Europa.
Le due aziende intendono unire il loro know-how per consentire la cattura, l'aggregazione, il trasporto e lo stoccaggio permanente della CO2. In primis, collaboreranno per identificare i bacini di industrie hard-to-abate in quest'area geografica e definiranno la migliore configurazione possibile per sviluppare un programma di CCS su larga scala.
Air Liquide svilupperà soluzioni competitive per abbattere la CO2, facendo leva sulle proprie iniziative CCS in corso nel Nord Europa e sulla sua innovativa tecnologia proprietaria Cryocap in grado di catturare fino al 95% delle emissioni di CO2 dagli impianti industriali. ENI, utilizzando la propria esperienza di sfruttamento e gestione di giacimenti di gas, individuerà i siti di stoccaggio permanente di CO2 più adatti nel Mar Mediterraneo.
JP Morgan ha ridotto da 19,5 a 18,5 euro il prezzo obiettivo su ENI, livello che resta ampiamente al di sopra delle attuali quotazioni di Borsa del titolo. La raccomandazione è ribadita a overweight. Il Capital Markets Day è stato "misto", evidenziano gli analisti, che hanno confermato la stima di EPS sul 2022, abbassando del 10,2% quella sul 2023.