I mercati finanziari sono stati spesso investiti da attività di wash trading. Si tratta di operazioni considerate illegali in molte giurisdizioni perché sovente hanno la finalità di manipolare i prezzi di mercato. A volte, la pratica ha avuto connessioni anche con il riciclaggio di denaro. Per questo i regolatori finanziari stanno rafforzando le misure per prevenire e limitare gli episodi di questo genere e proteggere gli investitori contro gli abusi di mercato.
Ma cos'è effettivamente il wash trading? Quali obiettivi si pone? E quali possono essere le implicazioni? Di seguito vedremo una guida completa con tutto ciò che c'è da sapere sull'argomento.
Wash trading: cosa è
Il wash trading è un'operazione in asset finanziari come azioni o criptovalute in cui un soggetto attraverso diversi conti acquista e vende a sé stesso per dare l'illusione che quelle attività abbiano un volume di scambi elevato. In pratica, non c'è uno scambio reale di titoli ma un passaggio di denaro fittizio.
Il funzionamento avviene attraverso una falsa attività di trading in rapida successione utilizzando account diversi controllati dalla stessa persona o istituzione con lo scopo di influenzare i prezzi effettuando alterazioni di mercato.
Wash trading: quali obiettivi si prefigge
Chi fa wash trading mira a realizzare determinati scopi, che quasi sempre sono al limite della legalità e per questo hanno sollevato l'attenzione delle autorità di regolamentazione. Uno dei principali obiettivi è quello della manipolazione dei prezzi. Con l'acquisto e la vendita contemporanea di uno stesso asset a un prezzo predeterminato, il wash trader cerca di generare negli altri partecipanti l'illusione che quell'attività finanziaria sia colta da grande attenzione del mercato, che intorno a essa muoverebbe grandi quantità di capitali. Invece, si tratta di un solo operatore che sta agendo in quel momento. In tal modo, egli cerca di far andare il prezzo nella direzione desiderata per trarne profitto.
In secondo luogo, il wash trading può essere utilizzato per sfruttare le inefficienze dei mercati. Ad esempio, qualora si manifesti una differenza di prezzo in diversi mercati, è possibile fare una sorta di arbitraggio per trarre profitto da tale divario acquistando l'attività nel mercato in cui i prezzi sono più bassi e contemporaneamente vendendola in quelli dove sono più alti. C'è da dire che fare arbitraggio di per sé non è considerata un'attività illegale, per quanto poco tollerata da parte dei broker.
Un terzo obiettivo può essere quello del riciclaggio di denaro. In questa circostanza, il wash trading è il mezzo, attraverso conti fittizi, per nascondere la provenienza dei fondi rendendoli più difficili da tracciare per le autorità.
Cosa si rischia
Fare wash trading espone a
sanzioni in molte giurisdizioni che considerano questa pratica illegale. Ad esempio, la
Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti può applicare multe economiche salate agli operatori, sospendere o revocare una licenza di trading, o in casi più estremi rivolgersi all'autorità giudiziaria per l'applicazione di condanne penali.
In questo contesto, i regolatori hanno amplificato gli sforzi per garantire che lo svolgimento delle contrattazioni nei mercati finanziari avvengano nel rispetto delle norme. Al riguardo, hanno anche adottato misure preventive quali:
- sorveglianza dei mercati, attraverso il monitoraggio costante per individuare sul nascere anomalie e attività sospette. Le autorità utilizzano algoritmi e software estremamente sofisticati - oggi anche con il supporto dell'intelligenza artificiale - al fine di identificare situazioni di wash trading e intervenire per tempo;
- cooperazione internazionale, per mezzo di scambi di informazioni in tempo reale tra le varie autorità di vigilanza;
- sanzioni più severe per coloro che vengono scoperti in attività di wash trading, in modo da disincentivare qualsiasi pratica del genere.