Nell’analisi tecnica dei mercati finanziari, il volume è una componente fondamentale per interpretare la forza e la direzione di un trend. Non basta osservare i prezzi: i volumi forniscono un importante contesto che aiuta a capire se un movimento è sostenuto da interesse reale oppure è un falso segnale. Per questo motivo sono stati sviluppati diversi indicatori tecnici che integrano il volume all’analisi dei prezzi.
Tra questi, il Positive Volume Index (PVI) e il Negative Volume Index (NVI) sono due indicatori cumulativi che cercano di identificare chi guida il mercato in base alle variazioni del volume. In sintesi, il PVI misura il comportamento dei giorni con volume crescente (spesso associati alla massa degli investitori meno informati), mentre il NVI si focalizza sui giorni con volume decrescente, attribuendo a questi ultimi l’attività dei cosiddetti “smart money”, cioè gli investitori più preparati.
Positive Volume Index (PVI): cos’è e come si calcola
Il Positive Volume Index (PVI) è un indicatore tecnico che si aggiorna solo nelle giornate in cui il volume degli scambi supera quello del giorno precedente. L’idea alla base è che i giorni di volume crescente siano quelli in cui gli investitori meno esperti, o “massa”, prendono posizione.
Il PVI è un indicatore cumulativo, il che significa che i suoi valori si costruiscono nel tempo partendo da un valore base, solitamente 1.000. La formula di calcolo del PVI prevede che, se il volume di oggi è maggiore del volume di ieri, allora si aggiorna il PVI come segue:
PVI = ((Close di oggi – Close di ieri) / Close di ieri) * PVI di ieri
Se il volume di oggi è uguale o inferiore a quello di ieri, il PVI rimane invariato. In pratica, il PVI “filtra” le variazioni di prezzo osservando solo i giorni con aumento di volume, assumendo che in questi giorni si muovano gli investitori meno informati. L’andamento del PVI può aiutare a identificare fasi di mercato rialzista o ribassista, spesso segnalando la forza o la debolezza della tendenza.
Negative Volume Index (NVI): cos’è e come si calcola
Il Negative Volume Index (NVI) è l’indicatore complementare al PVI e si concentra sui giorni in cui il volume degli scambi diminuisce rispetto al giorno precedente. La teoria dietro al NVI è che i giorni di volume basso siano quelli in cui gli investitori più esperti, o “smart money”, agiscono in modo più silenzioso e selettivo.
Anche il NVI è cumulativo e si costruisce nel tempo partendo da un valore base, di solito 1.000. Il calcolo è simile al PVI ma con una condizione inversa: se il volume di oggi è inferiore rispetto al volume di ieri, allora si aggiorna il NVI come segue:
NVI = ((Close di oggi – Close di ieri) / Close di ieri) * NVI di ieri
Se il volume di oggi è uguale o superiore rispetto a quello di ieri, il valore del NVI rimane invariato. L’interpretazione pratica è che se il prezzo continua a salire o a scendere nei giorni di volume basso (cioè quando l’attività è bassa), ciò indica che la tendenza è sostenuta da investitori informati e quindi può essere più affidabile.
Indici PVI e NVI: come usarli insieme?
Il Positive Volume Index e il Negative Volume Index rappresentano due indicatori tecnici complementari che integrano il volume degli scambi nell’analisi del mercato. Il PVI cattura i movimenti di prezzo nei giorni di aumento del volume, riflettendo l’azione della “massa” degli investitori, mentre il NVI si focalizza sui giorni di volume calante, evidenziando l’attività degli investitori più informati. Utilizzati insieme, possono fornire un quadro più completo della dinamica di mercato, aiutando trader e analisti a riconoscere la forza delle tendenze e ad evitare falsi segnali.