Broker: tutte le differenze tra Market Maker ed ECN

Quando si apre un conto di trading (QUI alcuni intermediari), una delle cose principali che bisogna guardare è se il broker che mette al servizio la piattaforma per effettuare le operazioni finanziarie e che svolge un servizio di intermediazione è un Market Maker o un ECN. Vediamo quali sono gli aspetti peculiari tra le due figure di intermediario, cosa le distingue e in quali situazioni preferire l'una o l'altra.

Market Maker: chi è e cosa fa

Il broker Market Maker è un intermediario che, come suggerisce la parola stessa (colui che fa il mercato) si pone come controparte del trader. Se quest'ultimo ad esempio compra azioni sul mercato, il Market Maker gliele vende. Viceversa, se il trader vende, il Market Maker compra. In questo modo, il broker garantisce la liquidità del mercato e quindi evita che l'ordine del suo cliente non venga evaso per mancanza di una controparte. Ciò è particolarmente importante quando l'operazione riguarda strumenti finanziari che sono normalmente poco trattati o che, in quel momento, per ragioni particolari non hanno mercato. In sostanza, gli ordini che vengono immessi nella piattaforma non arrivano mai direttamente al mercato, proprio perché vengono intercettati dal broker.

Market maker: vantaggi e svantaggi

Aprire un conto con un Market Maker ha pro e contro. Riguardo gli aspetti positivi si possono individuare:

• commissioni basse o nulle. È frequente che questa tipologia di intermediari non faccia pagare alcuna commissione per l'apertura e la chiusura delle operazioni. Il guadagno del Market Maker deriva dallo spread che applica tra l'acquisto e la vendita. In altri termini, se dal book degli ordini si vede per l'azione XYZ un prezzo denaro di 100 e un prezzo lettera di 105, significa che chi compra lo fa a 105 e chi vende lo fa a 100. La differenza, pari a 5, è il guadagno del broker;
• capitale esiguo per apertura conto. Di norma è possibile aprire un account con un Market Maker anche con una cifra di soli 100 euro. Questo è positivo sia per coloro che non dispongono di grosse somme di denaro, sia per quelli che si trovano alle prime armi e vogliono fare pratica senza rischiare troppo. È vero che ogni broker mette a disposizione conti demo per esercitarsi, ma operare con soldi reali è tutt'altra cosa dal punto di vista emotivo;
• piattaforme facili da utilizzare. I Market Maker tendono ad acquisire clienti poco esperti e quindi mettono a disposizione piattaforme di trading molto intuitive e che non richiedono grandi conoscenze tecniche. Una volta che gli operatori hanno acquisito dimestichezza, possono poi accedere a funzioni sempre più evolute;
• garanzia degli ordini eseguiti. Questo forse è il principale vantaggio di operare con un broker Market Maker, in quanto tutti gli ordini, compresi stop loss e take profit si ha la certezza che vengano regolarmente eseguiti. Ciò avviene semplicemente perché l'intermediario sarà sempre la controparte, qualunque sia la situazione di mercato. Ed è particolarmente vero nelle condizioni di elevata volatilità e/o scarsa liquidità del mercato;
• social trading. Da un po' di tempo diversi Market Maker hanno introdotto questa funzione nelle loro piattaforme, che permette ai clienti di seguire altri trader copiando le loro operazioni. Non solo, attraverso le chat si possono condividere opinioni e analisi sui mercati, sull'economia e su tutto ciò che ha a che fare con il trading.

Operare con un Market Maker ha però anche i suoi svantaggi, che possono essere riepilogati come segue:

• conflitto di interessi. Questo è il principale inconveniente, perché di fatto il guadagno del broker è la perdita del trader. Quindi, non si è di fronte a un intermediario imparziale e disinteressato. Ciò non significa che questi sia disonesto o truffaldino, ma certamente non si crea mai una situazione di win win;
• spread più elevati. I Market Maker si assumono un certo rischio ponendosi come controparte dei trader, sebbene la statistica dica che solo una piccola parte degli operatori di mercato guadagna alla lunga. Tuttavia, tale rischio viene in parte compensato dal broker con spread normalmente più elevati rispetto a quelli che applica un ECN;
• requote. Il Market Maker effettua sovente operazioni di riquotazione in alcune fasi dei mercati. Più precisamente, gli spread possono allargarsi nei momenti di forti turbolenze, in cui la volatilità elevata crea maggiori incertezze per i guadagni del broker. Di conseguenza, quest'ultimo tende a cautelarsi maggiormente per il rischio assunto facendo da controparte.

ECN: chi è e cosa fa

ECN sta per Electronic Communication Network e fa riferimento a un broker che dà la possibilità ai clienti di accedere direttamente al mercato tramite un network di cui fanno parte altri broker (ECN o Market Maker), banche e investitori istituzionali. Quindi, in tal caso il broker ECN è un intermediario puro, che fa incrociare gli ordini del compratore e del venditore attraverso la sua piattaforma. Per questo si dice che il broker ECN operi in “no dealing desk”, nel senso che non ha un trading desk a cui il compratore/venditore fa riferimento, bensì mette in contatto quest’ultimo con il fornitore di liquidità.

I prezzi sul mercato sono di solito i migliori possibili dell'intero network e il broker non può assolutamente intervenire sugli stessi. Ciò implica che lo spread bid/ask che applica è veramente minimo, anzi addirittura per strumenti finanziari particolarmente liquidi può essere nullo. Tuttavia, per ogni operazione il broker applica una commissione, che rappresenta di fatto il suo guadagno per il servizio concesso.

ECN: vantaggi e svantaggi

Come per il Market Maker, affidarsi a un broker ECN presenta vantaggi e svantaggi. Della prima categoria si possono elencare:

• assenza di conflitto di interessi. Il broker raccoglie semplicemente gli ordini e li manda al mercato, quindi non partecipa attivamente con operazioni contrarie al trading del cliente. Questo significa che non ha alcun interesse a manipolare i prezzi, limitandosi a dare al cliente quelli che vengono offerti dal mercato;
• spread ridotti o assenti. Come abbiamo visto, il compito dell'ECN è quello di incrociare gli ordini tra compratore e venditore, pertanto le operazioni vengono eseguiti al miglior prezzo possibile. Giocoforza la differenza denaro e lettera è minima o addirittura nulla;
• esecuzione rapida degli ordini. Dal momento che gli ordini vengono immessi in un network dove sono connessi broker, banche e investitori istituzionali, solitamente l'esecuzione avviene in tempi molto brevi;
  elevata privacy. Gli ordini vengono immessi sul mercato in maniera anonima, quindi viene garantita una certa riservatezza, sicuramente più di quella assicurata dai Market Makers;
• trading after hours. Le piattaforme ECN danno la possibilità di poter fare trading anche dopo l'orario di chiusura dei mercati.

Per quanto riguarda gli svantaggi di aprire un conto di trading con un broker ECN, si possono elencare:

• presenza di commissioni. Essendo che lo spread è minimo o nullo, il broker ECN deve attingere ad altre forme di guadagno che sono rappresentate dalle commissioni per ogni operazione, laddove nei conti con i Market Makers risultano quasi sempre nulle;
  capitale minimo elevato. Per aprire un account di trading con un ECN solitamente è richiesto un capitale iniziale maggiore rispetto a quello con un Market Maker, per il fatto che il lotto minimo di ogni operazione è più elevato;
• piattaforme più complesse. I broker ECN spesso mettono a disposizione piattaforme pensate per trader più esperti, quindi inadatte a chi è alle prime armi. L'uso quindi è più professionale e meno user-friendly;
• stop loss e take profit non garantiti. Il broker fa incrociare gli ordini da parte di un compratore e un venditore, ma cosa succede se in certe situazioni non c'è nessuno che voglia comprare/vendere al prezzo per cui si è fissato uno stop loss o un take profit? In tal caso, l'ordine viene eseguito al prezzo migliore che si trova sul mercato, che può essere ben diverso da quello fissato come sopra. Una circostanza di questo tipo non è frequente e si verifica in momenti di forte turbolenza dei mercati in cui non si trova una controparte.