Scommettere sui mercati emergenti nel 2021? Perché no. Più di un analista è convinto che le opportunità di investimento siano molte. La ripresa economica infatti potrà fare da traino e offrire delle possibilità di rendimento elevato proprio in quei Paesi che esprimono delle potenzialità ancora più interessanti rispetto alle economie avanzate.
Il motore indubbiamente sarà la Cina, che già si trova parecchi passi avanti in confronto al resto del Globo, considerato il modo in cui ha affrontato la pandemia e addomesticato il contagio. Inoltre ci sono varie ragioni per credere che la politica monetaria della PBoC possa essere allentata, in virtù di un rafforzamento dello Yuan rispetto al Dollaro americano. Quanto basta per dare una spinta ulteriore ai mercati cinesi, compresi quelli obbligazionari.
Gli emergenti quindi trarrebbero forza da Pechino, ma altre motivazioni potrebbero attirare l'attenzione degli investitori. Ne abbiamo individuato 4, vediamole.
La debolezza del Dollaro USA
Le divise dei mercati emergenti hanno un ampio margine di apprezzamento, soprattutto quelle come la Lira turca che hanno sofferto quest'anno sia per ragioni legate alla questione politica-economica interna, sia con riferimento alla forza del Dollaro americano, almeno fino a quando non è arrivato il Covid-19.
Proprio l'inversione di tendenza che ha subito il biglietto verde potrebbe innescare un rally rialzista delle valute emergenti e molti indicatori fanno propendere per questa eventualità. Il piano di stimolo fiscale messo in piedi dal Congresso americano e la politica largamente accomodante della FED con tassi a zero fino al 2024 volgono a sfavore della moneta USA.
I tassi a zero delle Banche centrali
Le Banche centrali faranno di tutto per tenere i tassi bassi a lungo, giusto per favorire la ripresa economica dopo lo shock creato dalla pandemia. Di conseguenza sarà molto difficile riuscire a trovare dei rendimenti importanti nel mondo obbligazionario.
Ecco a questo punto che un premio che incorpora un maggiore rischio del debito dei Paesi emergenti spingerebbe gli investitori a cercare performance più interessanti rispetto ad alternative che non proteggono il portafoglio nemmeno dal risveglio dell'inflazione.
La duration bassa di portafoglio
Per chi investe nell'obbligazionario la duration di portafoglio assume un aspetto molto rilevante. Quanto essa risulta essere alta, tanto più il portafoglio viene esposto all'aumento dei tassi d'interesse sul mercato.
Questo potrebbe essere indice di volatilità e quindi di instabilità dell'investimento. I bond emergenti presentano una duration più bassa rispetto a quella delle obbligazioni dei Paesi sviluppati e ciò addirittura diventa segnaletico di minore rischio.
I flussi di denaro nei bond emergenti a valuta debole
Le obbligazioni emergenti in valuta debole non hanno ancora recuperato dai deflussi di denaro avvenuti a marzo, contrariamente a quanto accaduto invece per i bond emergenti in valuta forte.
Tale divario potrebbe assottigliarsi nel 2021, avendo le prime ancora spazio di crescita, soprattutto se la situazione generale dovesse tornare presto alla normalità e dovesse ristabilirsi una certa propensione al rischio che ancora non è completamente espressa dal mercato.