Cosa sono gli Asset-backed securities? Quali sono le loro caratteristiche e come funzionano? Vediamo insieme tutte le specifiche di questi crediti cartoralizzati conosciuti anche con l'acronimo ABS.
Gli Asset-backed securities sono stati strumenti molti utilizzati dalla Banca Centrale Europea nell'ambito della trasmissione della sua politica monetaria, in particolar modo con riferimento al Quantitative Easing iniziato da Mario Draghi e proseguito da Christine Lagarde. Molto noto infatti è stato l'ABSPP, ossia dell'Asset-backed securities purchase programme.
L'obiettivo era quello di favorire il credito alle imprese attraverso una maggiore liquidità nel circuito bancario del finanziamento. Ad oggi l'Eurotower ha in portafoglio più di 30 miliardi di tali strumenti. Negli Stati Uniti il mercato è molto sviluppato, le ipoteche private comprendono circa il 60% di ABS, che corrisponde a una cifra di diverse migliaia di miliardi.
ABS: cosa sono e come funzionano
Gli ABS sono delle obbligazioni cartolarizzate, che corrispondono cedole a scadenze prefissate a tassi fissi o variabili. La differenza con le altre obbligazioni sta proprio nella cartolarizzazione dello strumento finanziario.
La cartolarizzazione non è altro che un'operazione con la quale un'azienda che ha dei crediti verso terzi cede il pacchetto ad una società veicolo che emette delle obbligazioni rappresentative di tali crediti e le colloca sul mercato. Tali obbligazioni saranno rimborsate in funzione della garanzia che il creditore ceduto rimborsi la somma cartolarizzata.
Con gli ABS quindi avviene un procedimento, chiamato anche securitisation, dove una società impacchetta tutta una serie di crediti rappresentati per lo più da mutui e finanziamenti e li smobilizza sul mercato tramite gli Special Purpose Vehicle, che sono appunto le società veicolo che si occupano del collocamento.
Le SPV hanno come oggetto esclusivo dell'attività proprio le operazioni di cartolarizzazione e si viene a creare una perfetta corresponsione tra il rimborso degli ABS e l'incasso dei crediti. Il primo potrebbe venire meno se dovesse latitare il secondo.
Per limitare tale inconveniente di solito l'ammontare dei crediti ceduti supera d'importo nominale quello delle obbligazioni impacchettate. Ad ogni modo, un possessore di un titolo ABS può sempre utilizzare lo strumento del credit default swap per assicurarsi dal rischio di fallimento dell'emittente.
ABS: i crediti che vengono cartolarizzati
Nella grande maggioranza dei casi il sottostante di tali obbligazioni è rappresentato dai mutui, per questo si parla più propriamente di MBS, ovverosia di Mortgage-backed securities.
Altri assets che possono essere inseriti riguardano i crediti al consumo, il leasing, i crediti commerciali come fatture e ricevute all'incasso, i crediti per acquisto di veicoli, i crediti bancari, le ipoteche e i flussi di pagamenti delle carte di credito. Negli ultimi tempi si sono sviluppati anche gli ABS che comprendono esclusivamente i crediti deteriorati.
Asset-backed securities: i requisiti di Borsa Italiana
Per poter essere ammesse alla quotazione, Borsa Italiana ha stabilito determinati requisiti che tali strumenti devano possedere tra cui:
- Valore nominale residuo di almeno 50 milioni di euro;
- Strumento diffuso presso il pubblico dei risparmiatori e degli investitori professionali in modo da garantire adeguata liquidità;
- Merito creditizio compreso tra AAA e BBB- dato dalle principali agenzie di rating
Asset-backed securities: perché comprarli
Ma perchè un investitore decide di comprare un ABS? Ovviamente va sottolineato che questa tipologia di strumenti richiede una conoscenza finanziaria non di base, motivo per cui gli investitori con una bassa propensione al rischio dovrebbero evitare di prendere in considerazione questo tipo di obbligazioni. In generale, l'investitore che compra un Asset-backed securities lo fa primariamente per questi motivi:
- rischio globale limitato. Un ABS infatti è il risultato di moltissimi crediti diversi, quindi per non essere rimborsati è necessario il fallimento contemporaneo di tutti i debitori. L'ipotesi è molto improbabile visto l'alto merito creditizio;
- diversificazione di portafoglio. Nel caso di un investimento di una singola obbligazione il rendimento finale è determinato da valutazioni relative ad un unico emittente. Con gli ABS invece esso è legato a un portafoglio molto più ampio di crediti;
- possibilità di recupero in caso di default. L'SPV che si è occupato del collocamento, non ha difficoltà a recuperare gran parte dei fondi in quanto, soprattutto se si tratta di mutui ipotecari o crediti per acquisti di automobili, potrà procedere alla vendita dei beni per cui è nato il credito.
Asset-backed securities: perché emetterli
Il successo registrato nel tempo da questo tipo di strumenti finanziari è emblematico sui vantaggi che portano per gli emittenti. In generale, questi scelgono di collocare un ABS primariamente per 3 ragioni:
- possibilità di ottenere liquidità sbloccando risorse che potrebbero rimanere congelate a lungo. Infatti alcuni finanziamenti a lungo termine come i mutui non avrebbero alternative di smobilizzo altrimenti;
- riduzione dei costi di finanziamento essendo che tali strumenti hanno un rating elevato e quindi vengono collocati a tassi più bassi rispetto ad equivalenti obbligazioni sul mercato;
- miglioramento dello Stato Patrimoniale degli istituti di credito che hanno un numero maggiore di attività rappresentate da circolante e un numero minore da immobilizzazioni.