Lo scorso 31 marzo Goldman Sachs ha quotato sul mercato EuroMot di Borsa Italiana due obbligazioni denominate in dollari USA con scadenza a 3 e 10 anni e cedola fissa lorda annuale che va dallo 0,60% al 2,50%. Vediamo quindi i dettagli dell'emissione.
Obbligazioni in dollari USA Goldman Sachs: i dettagli dell'emissione
Il primo bond dell'emissione in oggetto ha ISIN XS1970502255 e permette di incassare una cedola annuale fissa dello 0,60% il 31 marzo di ciascun anno fino all'eventuale scadenza anticipata. L'emittente a sua discrezione ha infatti facoltà di rimborsare le obbligazioni al valore nominale dopo due anni dall’emissione. L'obbligazione ha scadenza prevista per il 31 marzo 2024 e Valore Nominale di 2.000 dollari.
La seconda obbligazione ha ISIN XS1970502339 e consente all'investitore di incassare una cedola fissa del 2,50% lordo il 31 marzo di ogni anno. Anche qui dopo due anni dall'emissione Goldman Sachs ha la facoltà di rimborsare le obbligazioni al valore nominale dopo due anni dall’emissione. Il bond ha scadenza prevista per il 31 marzo 2031 e Valore Nominale di 2.000 dollari.
La valutazione dell’Ufficio Studi di Investire.biz
Innanzitutto bisogna dire che non è facile per gli emittenti, soprattutto per quelli con un ottimo rating, offrire dei rendimenti interessanti in una fase di mercato dove i tassi sono molto bassi anche sulle lunghe scadenze.
Chi decide di acquistare questi prodotti, probabilmente lo fa per parcheggiare della liquidità in eccesso con la speranza di coprirsi quantomeno dall’inflazione. Come sappiamo infatti i corsi azionari, in particolar modo negli Stati Uniti, sono particolarmente elevati ed un investimento in bond potrebbe essere più difensivo.
Tra le due obbligazioni offerte ci sentiamo di preferire quella a 10 anni in quanto ha una cedola decisamente più importante. Non pensiamo infatti che vi sarà un’impennata dei tassi nel breve termine e quindi il rischio connesso a tale strumento è sostenibile.
Visto che le obbligazioni sono entrambe callable dopo due anni potrebbe succedere che anche l’obligazione a 10 anni venga richiamata in anticipo riducendo i rischi legati alla duration più lunga.
Ma quali sono i fattori di rischio?
Al netto dell’eventuale default dell’emittente, che riteniamo altamente improbabile, l’unico pericolo tangibile che vediamo è quello legato al possibile deprezzamento del dollaro USA, cosa che peraltro non è possibile da prevedere soprattutto nel lunghissimo termine. Dall’altro lato però sappiamo come un’attenta suddivisione del portafoglio per valuta sia un ottimo modo per diversificare.
Da ultimo, la clausola di rimborso anticipato, se esercitata da parte dell’emittente, con un alto grado di probabilità metterebbe l’investitore nella situazione di dover/poter reinvestire i soldi ricavati a dei tassi inferiori. Questa fattispecie prende il nome di “rischio di reinvestimento”.
Buona visione!
DISCLAIMER
Le Obbligazioni non sono destinate alla vendita negli Stati Uniti o a U.S. persons e la presente comunicazione non può essere distribuita negli Stati Uniti o a U.S. persons. Prima di investire, i potenziali investitori dovranno considerare l’adeguatezza al proprio profilo di investimento e, in caso necessario, consultare i propri consulenti fiscali, legali e finanziari nonché leggere attentamente i documenti per la quotazione.