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Il Tesoro ha annunciato le date ufficiali di emissione del nuovo BTP Italia 2020;
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L'aspetto fiscale del BTP Italia sarà quello che farà la differenza rispetto agli altri titoli di Stato;
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Intorno a questi nuovi strumenti di debito anti-Covid si riscuote un certo interesse dei risparmiatori italiani.
Alla fine l'annuncio tanto atteso è arrivato: il Tesoro emetterà BTP Italia per affrontare le spese di emergenza riguardo soprattutto il sistema sanitario e la salvaguardia del lavoro. Non si conoscono ancora alcune caratteristiche tecniche della nuova emissione, che saranno oggetto di studio del Ministero dell'Economia e delle Finanze nei prossimi giorni, però intanto si sa con esattezza quali saranno le date di collocamento. La prima parte del collocamento interesserà esclusivamente i piccoli risparmiatori, con una finestra aperta dal 18 al 20 maggio. In questo caso, rispetto alle precedenti emissioni di BTP Italia, l'edizione 2020 sarà contraddistinta da una novità: non è prevista alcuna chiusura anticipata come avviene per altre emissioni, proprio per dare la possibilità al pubblico dei piccoli risparmiatori di una partecipazione di massa e consentire allo Stato italiano di fare scorta di fondi per affrontare l'emergenza. Il 21 maggio, solo il 21 maggio, sarà invece aperto il collocamento presso gli investitori istituzionali, tra cui fin da ora sappiamo che part parteciperanno istituti di credito come Unicredit, Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena e BNP Paribas.
Il Governo punta sull'appeal fiscale del titolo
Altri dettagli sul BTP Italia di maggio 2020 per il momento non si conoscono. Si hanno tuttavia delle indicazioni di massima e delle indiscrezioni. Per quanto riguarda la durata ad esempio, la vita del nuovo BTP Italia sarà compresa tra i 4 e gli 8 anni. Non aver ancora indicato una scadenza sembra legata a delle discussioni in atto all'interno dell'esecutivo su altri elementi dell'offerta. Ad esempio sembra che il Governo Conte stia programmando di attuare delle agevolazioni fiscali per rendere il nuovo strumento particolarmente allettante per gli investitori. Di norma la tassazione dei titoli di Stato italiani è del 12,5%. La cedola comunque dovrebbe avere la struttura classica delle precedenti emissioni, ossia una componente fissa e una determinata legata all'andamento del tasso di inflazione italiano. L'appeal fiscale è una delle principali ragioni per cui è stata comunicata l'emissione con un mese di anticipo. Entro il 18 maggio il Dipartimento delle Finanze metterà in piedi un piano generalizzato per stimolare il ritorno degli italiani ad acquistare i nostri BTP, tra cui quello in oggetto. Di conseguenza si cerca di preparare il piccolo risparmiatore nella programmazione della gestione delle proprie risorse sapendo che per quella data uscirà uno strumento interessante. Pur tuttavia, l'operazione non è semplice in quanto da un lato vi sono sempre le regole europee che possono fare da argine e dall'altro il rischio che gli altri BTP in emissione possano far lievitare il costo del nostro debito pubblico. L'altra ragione dell'anticipo comunicativo risiede nel fatto che la prossima settimana scade il BTP Italia del 2014, liberando risorse per 20 miliardi, quindi sarebbe un'occasione ghiotta per il Tesoro quella di riuscire a coinvolgere soprattutto il grande pubblico retail a destinare le somme ottenute per i nuovi titoli.
Conviene davvero acquistare BTP Italia?
La leva fiscale è sicuramente l'aspetto su cui il Ministero dell'Economia e delle Finanze sta puntando per dare al titolo quel quid che verosimilmente la copertura dall'inflazione non può dare in questo periodo di scarsa crescita dei prezzi. Però vi è da fare una valutazione oggettiva sul rendimento. I BTP Italia a 6 anni in scadenza il 20 aprile 2020 avevano una cedola dell'1,65%, nella situazione debitoria attuale e che si verrà a determinare il Tesoro potrà trovarsi a fare i conti con questioni di sostenibilità per garantire un rendimento così elevato. Per questa ragione mira attraverso il canale del risparmio fiscale a rendere la nuova emissione comunque remunerativa. Anche perché sul mercato secondario gli altri BTP con scadenza equivalente rendono tra l'1,45% e l'1,55%. Se poi consideriamo i BTP a 4 anni il rendimento effettivo lordo scende all'1,3%, mentre nei BTP a 8 anni la performance sale all'1,75%. L'interesse comunque intorno a questi strumenti di debito che lo Stato italiano sta utilizzando in funzione anti Covid-19 stanno riscuotendo un certo interesse generale, come dimostra il primo Covid-Bond emesso nei giorni scorsi da Cassa Depositi e Prestiti che ha raccolto 1 miliardo di euro con una richiesta del mercato che è arrivata fino a 1,9 miliardi. Questo da un lato permette allo Stato di non dover fronteggiare gap pericolosi di liquidità prestando il fianco agli investitori internazionali, da un altro lato cattura l'interesse generale intorno ai nostri titoli di Stato con conseguente ritorno sul pricing.