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Negli Stati Uniti le spese per il consumo di elettricità hanno superato quelle per benzina e diesel. Non accadeva dal 1960;
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Tra i fattori scatenanti lo smart working e l'utilizzo minore dell'auto a causa del lockdown;
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Il Covid-19 potrà rappresentare un acceleratore al cambiamento energitico, ma ancora ci vorrà tempo
Il Covid-19 ha cambiato il mondo. Lo vediamo in tutti gli aspetti delle nostre abitudini quotidiane, anche in quelli che mai avremmo pensato subissero delle modifiche. I mercati non hanno fatto eccezione. Lo shock petrolifero della scorsa primavera ha piazzato davanti agli occhi del mondo qualcosa che era impossibile da credere, pure nella cruda realtà: i future del WTI sono andati per la prima volta nella storia in territorio negativo, smentendo la credenza granitica delle quotazioni sempre sopra lo zero.
Così, restando in tema, non è mai successo dal 1960 ad oggi che le spese degli americani per l'elettricità siano stati maggiori rispetto a quelli della benzina. Questo mito incrollabile è venuto meno proprio a causa della pandemia. Oggi la situazione si è ribaltata: le une sono aumentate in parallelo a quanto sono diminuite le altre.
I consumi per l'elettricità superano quelli per la benzina in USA: ecco perché
Se il maggior consumo di elettricità a scapito della benzina può di primo impatto sorprendere, guardando la cosa in maniera più approfondita e con spirito critico, lo stupore non è così evidente. Il lockdown ha costretto molte aziende USA ad adottare la formula dello smart working. I lavoratori si sono spostati meno da casa per raggiungere il posto di lavoro, diminuendo in questo modo il consumo di benzina per la macchina e aumentando quello della corrente elettrica stando in casa.
Rispetto all'inizio dell'anno infatti la quantità di benzina richiesta dai consumatori è crollata del 50%, a poco più di 5 milioni di barili al giorno. Livelli di questa portata non si vedevano da almeno trent'anni. Allo stesso tempo il consumo di elettricità è balzato al punto più alto da inizio millennio.
Auto elettriche: Il Covid-19 potrebbe accelerarne lo sviluppo?
Prima dell'avvento del Covid-19, la maggior parte degli esperti riteneva che ci sarebbero voluti decenni prima che l'elettricità prendesse il sopravvento sulla combustione interna. Si potrebbe tranquillamente affermare oggi che la pandemia possa funzionare come acceleratore per il cambiamento.
Questo ovviamente significa che il processo già avviato verso il passaggio alle auto elettriche potrebbe ottenere presto una consacrazione definitiva. Il fatto che nel mondo degli investimenti si premino aziende come Tesla, le cui azioni a Wall Street hanno ottenuto nel 2020 guadagni di oltre il 400%, è un segnale eloquente.
Gli analisti sottolineano come le auto a guida elettrica hanno un costo notevolmente inferiore a quella a benzina o a diesel, di conseguenza ci sono tutte le condizioni ideali per una sterzata definitiva nel settore automobilistico. Tuttavia, il passaggio non è così immediato. Le auto non elettriche in circolazione sono ancora tante e perché si arrivi all'abbandono definitivo è necessario che gli acquirenti decidano in numero corposo a cambiare il modo di pensare in tal senso.
Ormai tutti i continenti si sono dati delle scadenze perché si arrivi a un punto in cui ci sarà la totale decarbonizzazione. L'Europa conta di giungere a emissioni zero entro il 2050 con il grande piano denominato Next Generation EU, e ì in molti Stati federali americani il 2035 viene indicato come un anno chiave. In Cina uno scenario carbon neutral è previsto entro il 2060. L'unica cosa certa è che è solo questione di tempo, ma il destino dei combustibili fossili sembra ormai inevitabilmente segnato.