L'oro continua a salire raggiungendo un nuovo record storico a 2.598 dollari l'oncia. A questi livelli, il metallo giallo estenderebbe a quasi il 3% il guadagno settimanale, portando al +24% la performance da inizio anno.
Ad aver contribuito all'ultimo strappo è stato il ritorno dell'aspettativa che la
Federal Reserve possa tagliare i tassi di interesse di mezzo punto percentuale nella riunione della prossima settimana, dopo gli ultimi dati sul mercato del lavoro e sull'indice dei prezzi alla produzione (PPI, Producer Price Index). Ieri la lettura dei sussidi di disoccupazione ha rilevato richieste per 230 mila unità, oltre i 227 mila attesi dal consensus. Mentre il PPI è cresciuto dell'1,7% su base annuale, al di sotto dell'1,8% stimato dagli analisti, sebbene mese su mese l'incremento sia stato dello 0,2%, oltre lo 0,1% atteso.
L'influente ex presidente della Fed di New York,
Bill Dudley, ha detto in un forum a Singapore che "c'è un forte motivo per un taglio di 50 punti base" e anche il mercato ora sconta questa eventualità dopo che per alcuni giorni ha incorporato nei prezzi la riduzione più lieve di un quarto di punto percentuale. Tagli dei tassi più forti significano per gli acquirenti un minor costo opportunità dalla detenzione di lingotti, dato che
il metallo prezioso è un'attività non redditizia. In altri termini, altri beni con la stessa funzione come rifugio tipo il dollaro USA e i titoli di Stato USA renderebbero di meno e quindi risulterebbero meno convenienti.
Proprio il ruolo di bene rifugio quest'anno ha attirato gli investitori verso l'oro, preoccupati dalla possibilità che l'economia statunitense finisca in recessione trascinando nel baratro l'economia mondiale, nonché dalla crisi geopolitica per via delle guerre in Ucraina e Medio Oriente. A contribuire alla forza dell'oro sono stati anche gli acquisti delle Banche centrali, soprattutto di quelle, come la PBoC (People's Bank of China) e la Banca di Russia, che puntano a sostituire il metallo al dollaro USA come riserva di valore. Infine, la debolezza del biglietto verde ha dato un apporto importante, perché l'oro è una materia prima quotata in dollari. Quindi, gli acquirenti non americani si sono trovati a spendere di meno dal cambio della divisa nazionale con la moneta USA, aumentando così la domanda.
Oro: quale sarà il prossimo obiettivo dei prezzi?
Una volta raggiunto un nuovo massimo, dove è diretto ora l'oro? Secondo Jun Rong Yeap, strategist di mercato di IG Asia, "i PPI hanno lasciato un po' di spazio alla Fed per prendere in considerazione tagli più aggressivi". Questo significa che "la spinta verso l'ennesimo massimo storico rafforza la più ampia tendenza al rialzo in atto per il metallo giallo, con un obiettivo di prezzo previsto a 2.670 dollari l'oncia".
Un altro elemento che potrebbe caratterizzare il rally attualmente è il fatto che molti investitori hanno chiuso le posizioni ribassiste nei confronti del metallo. Secondo gli ultimi dati del Comex, i gestori dei fondi si sono indirizzati long ai massimi delle ultime quattro settimane nel ciclo terminato il 3 settembre. Questo dimostra come "l'oro venga utilizzato più come copertura nel portafoglio in questo momento", secondo Chris Weston, responsabile della ricerca presso Pepperstone Group. L'esperto ritiene che gli asset manager potrebbero utilizzare la materia prima come un luogo in cui parcheggiare denaro qualora l'economia statunitense dovesse peggiorare. Di conseguenza, in futuro "i prezzi potrebbero aumentare".