Il petrolio si è stabilizzato dopo il balzo di ieri, quando il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha suggerito che gli USA potrebbero mettere in campo misure per ridurre le spedizioni di greggio dalla Russia, terzo produttore mondiale e principale esportatore della materia prima.
Trump ha minacciato le cosiddette “tariffe secondarie” sugli acquirenti di petrolio russo, potenzialmente in grado di danneggiare i flussi, mentre spinge per la fine della guerra in Ucraina. Secondo Vivek Dhar, analista della Commonwealth Bank of Australia, “I mercati petroliferi stanno ora considerando più seriamente le interruzioni delle forniture di petrolio russo”.
“Dato il successo con cui il commercio petrolifero russo ha aggirato le sanzioni fino ad oggi, continuiamo a vedere le interruzioni delle esportazioni di petrolio russo come un rischio al rialzo per la nostra ipotesi di base di un Brent in media a 70 dollari al barile quest'anno”, ha spiegato l’esperto.
Domani gli Stati Uniti metteranno in campo i dazi commerciali in quello che Trump ha soprannominato il “giorno della liberazione”. Intanto, il greggio ha chiuso il 1° trimestre del 2025 quasi alla pari, mentre i trader sono stati influenzati da fattori contrastanti, tra cui il rischio geopolitico e l'aumento dell'offerta da parte dell'OPEC+ a partire da questo mese.
Mentre l'inasprimento delle sanzioni contro l'Iran e la Russia potrebbe limitare l'offerta, le tariffe degli USA potrebbero danneggiare la crescita globale e la domanda di energia.
Nonostante a marzo l'attività delle fabbriche cinesi abbia registrato l'espansione più rapida dell'ultimo anno, le prospettive economiche del più grande Paese importatore di greggio al mondo rimangono incerte, in parte a causa del potenziale impatto dei dazi. Vediamo ora il quadro grafico e come operare.
Materie prime, petrolio WTI: analisi tecnica e strategie operative

Le quotazioni del petrolio WTI si mantengono al rialzo nel breve periodo, in particolare dai minimi registrati in area 65 dollari al barile lo scorso mese. Con il balzo registrato ieri, i prezzi hanno violato al rialzo il livello orizzontale a 70,80 dollari, fornendo un nuovo segnale a favore dei compratori nel breve periodo. La tenuta di questo livello potrebbe consentire la valutazione di strategie long in linea con il recupero delle ultime settimane.
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster – gli archi temporali considerati mostrano una potenziale fase di rialzo che potrebbe durare fino alla fine della prima decade del mese, seguita da un possibile storno e una seguente ripresa al rialzo fino a inizio luglio.


A livello operativo quindi, si potrebbero valutare strategie "long" in caso di segnali di forza in area 70-71 dollari al barile. In tal caso, il primo obiettivo di profitto potrebbe essere collocato in prossimità della resistenza statica a 75,80 dollari, mentre un target più ambizioso in area 79 dollari al barile.
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