Nel linguaggio comune spesso si usano i termini materie prime e commodity attribuendo loro il medesimo significato. Ma sono esattamente la stessa cosa? Concettualmente no. Ci sono alcune differenze che bisogna tenere in considerazione per distinguerle. In questa guida vedremo cosa sono le materie prime e le commodity e quali sono tutti gli elementi distintivi.
Materie prime e commodity: cosa sono
Le materie prime e le commodity sono beni di base, solitamente esistenti in natura, che vengono adoperati in un processo produttivo per realizzare altri prodotti composti come semilavorati e finiti. Possono essere di origine agricola o mineraria. Tra le prime sono inclusi il grano, il mais, il cacao, lo zucchero, il caffè, l'avena, la soia, i semi di soia, l'olio di soia, la farina di soia, il riso grezzo, il frumento, il succo d'arancia e il legno. Tra le materie prime o commodity di origine mineraria sono compresi i combustibili come petrolio, carbone, gas naturale e gasolio, e i metalli tipo oro, argento, palladio, platino, zinco, rame, minerale di ferro, alluminio, piombo, stagno, uranio e nichel.
Ma allora qual è la differenza tra materie prime e commodity? Semplicemente una materia prima diventa una commodity quando viene scambiata in un mercato finanziario grazie alle sue caratteristiche di standardizzazione e fungibilità. Per fare un esempio, un barile di petrolio è una materia prima, ma quando è negoziata in una Borsa merci risulta una commodity.
In sostanza, quando si parla di investire in materie prime, in realtà si fa riferimento alle commodity, poiché si utilizzano strumenti di trading scambiati nei mercati finanziari. Spesso, l'investimento nelle commodity viene fatto attraverso prodotti derivati come futures, opzioni, ETF, swaps, ecc. Quindi, la commodity in tale contesto è l'asset sottostante sul quale si basa l'investimento.
In definitiva, tutte le commodity sono materie prime, ma non tutte le materie prime sono commodity. Perché ci sia coincidenza, è necessario che i beni vengano scambiati nei mercati finanziari. Ad esempio, l'uranio è una materia prima, ma non essendo contrattato in un mercato tramite strumenti finanziari, non è una commodity.
I mercati finanziari in cui vengono negoziate le materie prime sono le Borse merci (o Commodity Exchange) oppure i mercati Over-The-Counter (OTC). Le prime sono piattaforme centralizzate dove avviene lo scambio di contratti derivati standardizzati come futures e opzioni, che hanno come sottostante materie prime fisiche. Esistono tre principali mercati a livello internazionale:
- CME (Chicago Mercantile Exchange) Group, in cui sono negoziate materie prime agricole, energetiche e i metalli preziosi;
- ICE (Intercontinental Exchange), specializzato nei prodotti energetici e agricoli;
- LME (London Metal Exchange), concentrato sui metalli industriali.
I mercati OTC non prevedono un'organizzazione centralizzata che supervisiona gli scambi, ma ogni transazione è regolata dalle parti senza alcun controllo. Ciò implica minor trasparenza e quindi maggiori rischi rispetto alle Borse merci.
Le differenze
Andando più nello specifico, si possono tracciare alcune caratteristiche che distinguono concettualmente le commodity dalle materie prime:
- fungibilità, in quanto ogni commodity è interscambiabile con un'altra dello stesso tipo, a prescindere dal luogo di produzione e dal venditore;
- standardizzazione, nel senso che le commodity sono standard per qualità e quantità, il che le rende facili da negoziare;
- liquidità, in quanto i mercati in cui le commodity sono scambiate le rendono facili e rapide da comprare e vendere senza impattare sensibilmente sul prezzo;
- trasparenza, perché i prezzi delle commodity sono esposti in tempo reale e disponibili al pubblico.