In Francia si sta registrando un autentico crollo del raccolto dei mais, il più basso in oltre 30 anni. Una delle peggiori siccità degli ultimi 500 anni in Europa, che si è avuta questa estate, ha danneggiato brutalmente l'attività degli agricoltori riducendo drasticamente la fertilità dei terreni. La seconda potenza europea rappresenta uno dei maggiori esponenti nella produzione di mais nell'agricoltura del Vecchio Continente e, secondo i dati rilasciati dal Ministero dell'Agricoltura, vedrà scendere il raccolto del 25% a 11,6 milioni di tonnellate quest'anno.
Per trovare un risultato più negativo bisogna risalire al 1990, rileva il rapporto, che sottolinea anche come nessuna Regione francese sia stata risparmiata dal calo della resa. I futures sul mais francese hanno superato i 329 euro, livello massimo delle ultime tre settimane, a seguito della pubblicazione del resoconto dal Ministero.
Mais: le complicazioni della guerra in Ucraina
Il problema delle colture più piccole dovute alla siccità sta investendo altri produttori agricoli in tutta Europa, come ad esempio i campi tedeschi e rumeni. Anche in Italia la situazione è molto critica. Nei giorni scorsi si è scatenata una violenta grandinata che ha distrutto letteralmente i terreni nella zona della bassa e media pianura bergamasca.
L'evento meteorologico arriva soprattutto dopo un periodo in cui l'agricoltura italiana è stata messa a dura prova proprio dalla carenza di pioggia, come sottolinea Coldiretti. "I campi di mais erano già stati limitati nella coltura rispetto agli anni passati per via dell'assenza di risorse idriche per l'irrigazione, la grandine ha distrutto anche quel poco che si era riusciti a coltivare", ha riferito la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana.
L'Europa sta importando mais dall'Ucraina per cercare di limitare i deficit di offerta, ma il problema è che la guerra sta devastando i terreni e quindi imponendo un ridimensionamento delle forniture. Rispetto all'anno scorso, si prevede che quest'anno le vendite da Kiev potrebbero almeno dimezzarsi.
Tutto questo comporta il rischio che il prezzo dei mais possa nuovamente portarsi a livelli insostenibili, come avvenuto alcuni mesi fa, generando una carenza assoluta di prodotti a base della materia prima nei supermercati. Una piccola nota di speranza arriva dal meteo, che segnala un certo incremento di piogge per questo mese, il che dovrebbe migliorare le condizioni per la semina. Tuttavia, la situazione resta complicata e di difficile soluzione, soprattutto se la guerra Russia-Ucraina dovesse continuare a lungo, mettendo a repentaglio l'approvvigionamento dell'Europa.