I fondi d'investimento puntano sull'aumento dei prezzi del gas naturale in Europa. Secondo i dati forniti da Intercontinental Exchange, il numero delle posizioni nette al rialzo alla Borsa di Amsterdam è salito per la seconda settimana consecutiva raggiungendo valori vicini ai massimi da gennaio 2022, un mese prima che scoppiasse la guerra Russia-Ucraina. Il mercato europeo risulta sempre vulnerabile alle carenze di approvvigionamento, nonostante dopo il conflitto in Ucraina sia aumentata in maniera considerevole la fornitura di gas naturale liquefatto da Paesi come Stati Uniti, Algeria, Qatar e altri, per sostituire il prodotto russo.
Negli ultimi tempi hanno pesato le brevi interruzioni in Norvegia, che ad oggi risulta il principale fornitore, e l'aumento della concorrenza asiatica sul fronte del GNL per procurarsi le scorte per l'inverno. Tra l'altro, sono aumentate le preoccupazioni in merito ai restanti flussi dalla Russia verso l'Europa, dopo che la scorsa settimana il colosso energetico tedesco Uniper SE ha vinto una causa arbitrale con Gazprom PJSC per l'interruzione delle forniture del 2022. Ora il gigante russo dovrà pagare oltre 13 miliardi di euro sotto forma di risarcimento danni.
Ad ogni modo, gli impianti di stoccaggio del gas naturale in Europa hanno raggiunto oltre il 73% della loro capienza, una cifra maggiore rispetto agli standard in questo periodo dell'anno. Tuttavia, permangono i timori che questa estate si verifichino improvvise ondate di calore, o estemporanee sospensioni delle forniture, o ancora sviluppi geopolitici contrari che potrebbero mettere a rischio il soddisfacimento del fabbisogno della popolazione.
Cosa dice la stagionalità
Le posizioni degli investitori sul gas naturale possono essere spiegate anche con la stagionalità attraverso il potente
software Forecast. Il seguente grafico riporta l'andamento dei prezzi nel mercato dei futures in ogni periodo della stagione prendendo a riferimento la media a 1-3-5-7-10-15-20 anni. Come si può vedere, nel periodo di luglio si viaggia su livelli minimi, da cui però poi si sale per arrivare al picco di settembre quando la domanda di gas naturale cresce per la costituzione delle scorte per l'inverno.
Gas naturale: da UE altre sanzioni
In un contesto geopolitico molto teso, oggi i Paesi dell'Unione europea hanno concordato il 14° pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia, nel quale figurano le prime restrizioni sul gas di Mosca. In sostanza, le misure impediscono la riesportazione di GNL nelle acque UE verso l'Asia, sebbene per ora non ci sia alcun divieto per l'importazione di gas naturale dalla Russia come fatto per il petrolio nel 2022.
Il divieto comunque non dovrebbe avere un grande impatto, secondo gli esperti di mercati, in quanto rappresenterebbe solamente il 10% delle esportazioni totali di GNL. Non è esattamente di questo avviso il presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, che ha affermato come il pacchetto abbia il potere di "negare ulteriormente alla Russia l'accesso alle tecnologie chiave, privandola di ulteriori entrate energetiche". Inoltre, serve per "affrontare la flotta ombra e la rete bancaria ombra di Putin all'estero", ha aggiunto.