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La riunione dell'Opec+ è stata spostata a giovedì
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Accuse e tensione tra Russia e Arabia Saudita
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Trump minaccia sanzioni
Secondo fonti di stampa statunitensi Russia e Arabia Saudita sarebbero molto vicini all’accordo. Sta di fatto che, però, il meeting dell’Opec è stato rimandato a giovedì, ufficialmente per permettere il prosieguo delle trattative. Intanto, però, il presidente Usa Donald Trump inizia a spazientirsi e minaccia sanzioni.
Ottimismo russo
Ottimismo da parte russa che parla di un accordo importantissimo per garantire stabilità sul settore anche nel lungo periodo. Infatti i tagli alla produzione, oggetto del contendere, dovrebbero riuscire a riportare tranquillità anche in seno all’Opec, recentemente al centro di molte tensioni interne. Resta però la realtà di una serie di accuse reciproche tra Mosca e Ryad su chi sia stato il colpevole del crollo delle quotazioni del barile. Intanto da Washington arrivano gli strali del presidente Usa che deve riuscire a risolvere una situazione molto delicata. Il settore petrolifero statunitense si basa sullo shale oil la cui produzione non può reggere le attuali quotazioni del petrolio.
Il lavoro in Usa
Troppi i posti a rischio e i possibili licenziamenti in arrivo secondo la sua opinione, proprio in un momento in cui il mondo del lavoro deve registrare le prime conseguenze dell’epidemia di Covid-19 anche sull’economia statunitense. Infatti gli ultimi dati macro pubblicati proprio venerdì, registrano una disoccupazione al 4,4% dopo un minimo storico durato per mesi e che non superava il 3,6%. Tradotto in numeri, nel mese di marzo 2020 ci sono ste perdite per 701mila posti di lavoro in seguito alla diffusione del coronavirus.
L'intervento di Trump
Un risultato che andava ben oltre i 100mila previsti dagli analisti. Nei giorni scorsi Trump aveva annunciato di aver iniziato le prime trattative con Russia ed Arabia per riuscire ad arrivare ad un taglio di 10milioni di barili. Taglio che nelle intenzioni del tycoon dovrebbe riuscire a risollevare le quotazioni e permettere al settore dello shale oil Usa, estremamente indebitato, di sopravvivere anche al crollo della domanda di materia prima derivata dall’epidemia. Ma il meeting dell’Opec, come detto, è stato rinviato.
La reazione del petrolio
La prima reazione, almeno sui mercati, è stata negativa. Infatti i futures sul petrolio, sia quelli riguardanti il Brent che il Wti statunitense, sono scesi sul mercato asiatico. Per il Wti si parla di un calo del 3,63% a $ 27,31 e sul greggio Brent di oltre il 2,% a $ 33,41.