Seduta all’insegna dei leggeri ribassi per l’oro, che si attesta a 1.911,39 dollari l’oncia. Diversi gli elementi tenuti sotto controllo dagli investitori. Da un lato i dati relativi
all’export cinese sono risultati superiore alle attese e gli investitori stanno scommettendo su un arrivo dei 2.400 miliardi di dollari di stimoli al massimo entro il 2021.
Questo perché oramai tutti i sondaggi danno il Democratico
Joe Biden in ampio vantaggio per le elezioni presidenziali USA. Dall’altro lato ci sono alcune notizie particolarmente negative, come il continuo aumento dei contagi da parte del Coronavirus e il
rallentamento nei test del vaccino di Johnson e Johnson. La società americana ha sospeso la sperimentazione per la sua potenziale cura vaccinale a causa di un paziente che si è inaspettatamente ammalato.
Oro: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, le quotazioni dell’oro stanno veleggiando tra il supporto a 1.911,39 dollari, espresso dai minimi del 20 agosto 2020, e la resistenza fornita dalla linea di tendenza che unisce i massimi del 17 e 31 agosto 2020. Una discesa al di sotto del sostegno menzionato prima permetterebbe ai venditori di tornare verso i
1.862,91 dollari, dove passano la trendline disegnata con i top del 25 agosto 2019 e quelli del 23 febbraio 2020.
Al contrario, un
ritorno al di sopra dei 1.935 dollari fornirebbe un segnale positivo per la prosecuzione dell’uptrend. Proprio in questo senso, è da evidenziare come i corsi abbiano formato una divergenza di continuazione bullish con l’RSI settato a 14 periodi. A supportare l’ipotesi dell’avanzata dei compratori è anche la candela di forza registrata lo scorso 8 ottobre, con le quotazioni che hanno dato vita a una Marubozu. Operativamente si potrebbe quindi sfruttare il raggiungimento del
sostegno orizzontale di area 1.911 dollari per valutare una strategia di natura long con stop loss a 1.902 dollari e obiettivo a 1.923 dollari.