Continua anche nella mattinata di oggi la discesa dell’oro, a dispetto dei ribassi dei principali future sugli indici di Borsa causati dalla disillusione degli operatori sulle tempistiche di arrivo degli ulteriori aiuti fiscali in USA. Il leader della maggioranza al Senato, Mitch McConnell, ha infatti affermato che
i colloqui tra Democratici e Repubblicani relativi ai nuovi stimoli sono ad un punto di stallo.
Oro: i fondamentali restano a supporto del prezzo
Nella sessione di ieri il prezioso ha messo a segno la discesa più importante degli ultimi 5 anni a causa delle dichiarazioni del Presidente americano, Donald Trump, per un nuovo taglio delle tasse, dei dati positivi arrivati dalla Cina e dal calo dei ricoveri in California e a New York. A ciò si aggiunga che sempre in territorio cinese le vendite di auto sono cresciute ad un ritmo del 16,4% a luglio e che in Russia è stato
registrato il primo vaccino contro il Coronavirus al mondo.
A dispetto di questo,
i fondamentali che fino a pochi giorni fa sostenevano il metallo giallo continuano a persistere. I tassi reali sono a livelli bassi, i Contagi da Coronavirus continuano ad aumentare oltre i 20 milioni, il dollaro USA rimane piuttosto debole e non è cambiato l’atteggiamento ultra-accomodante delle Banche centrali, che incrementa i rischi di aumento dell’inflazione. A ciò si aggiunga che permangono rischi relativamente ad una prosecuzione della recessione economica, al crollo dei mercati finanziari e ad ultreriori incrementi delle tensioni tra USA e Cina.
Oro: analisi tecnica e strategie operative
Lo scorso 6 agosto le quotazioni dell’oro hanno iniziato a ritracciare dai massimi storici a 2.074,96 dollari l’oncia. La correzione in essere
non dovrebbe essere vista come negativa, in quanto i prezzi sono riusciti a scaricare la fase di eccesso che si evidenziava sull’RSI settato a 14 periodi, che tra le altre cose aveva segnalato una divergenza di inversione bearish di lungo periodo.
In questo senso i corsi potrebbero ora portarsi verso
l’area compresa tra i 1.858 e i 1.818 dollari l’oncia, dove transitano la linea di tendenza che unisce i minimi del 19 marzo e 4 giugno 2020, quella disegnata con i top del 23 febbraio e 8 marzo 2020 e il livello statico espresso dai massimi del 7 luglio scorso.
Oltre a questo, la zona corrisponde al 38,2% dsel ritracciamento di Fibonacci disegnato dai minimi del 15 marzo ai massimi del 6 agosto 2020. In generale, se la seduta di oggi dovese chiudere sulle attuali zone si verrebbe a formare un
pattern di Pin bar rialzista che potrebbe essere sfruttato per un’operatività di natura long sulla forza. Al contrario, discese in zona 1.848 dollari permetterebbero di impostare strategie di matrice rialzista sulla debolezza.
Per migliorare il rapporto di rischio/rendimento dell’operazione si potrebbero attendere
ulteriori discese verso 1.848 dollari l’oncia per valutare strategie di natura long con stop loss identificabile a 1.750 dollari e obiettivo principale a 2.000 dollari. Il target più ambizioso sarebbe invece localizzato a 2.100 dollari. Nel
breve periodo invece, si potrebbe valutare un’operatività di stampo long in caso di superamento di 1.930 dollari l’oncia, con stop loss al di sotto di 1.865 dollari e obiettivo a 2.000 dollari.