Se il Bitcoin continua a macinare record, l'oro invece da qualche mese è in sofferenza. In questo frangente storico gli investitori sembra che preferiscano la criptovaluta come asset rifugio, in barba alla tradizione che vuole il metallo giallo in testa tra i beni con funzione di copertura dal rischio. Invece le vendite hanno spinto il prezioso sotto quota 1.800 dollari, a livelli che non si vedevano da novembre 2020.
Quest'anno le perdite riguardo l'oro sono già di oltre il 6% e il quadro generale poco fa pensare a un cambio di registro nelle quotazioni. Il problema di fondo è che gli altri metalli preziosi non sono stati shortati come quello più scambiato. Anzi, il platino prosegue un rally che dura ormai da lungo tempo, mentre l'argento si è stabilizzato dopo il ritracciamento seguito allo sprint di alcune settimane fa, quando è stato tirato in ballo nelle attività dei social investor.
Oro: le ragioni delle vendite sul mercato
Cosa ha spinto veramente l'oro verso il basso? Una serie di fattori hanno persuaso gli investitori che in questo momento non sia troppo il caso di coprire eccessivamente il portafoglio d'investimento. Innanzitutto le prospettive di una ripresa economica nel 2021 ha giocato un ruolo fondamentale.
Il mercato si è convinto che la vaccinazione di massa presto porterà a risultati in grado di sconfiggere definitivamente la pandemia, dando il via libera alle riaperture e rilanciando l'economia mondiale. Tutto questo sarà accompagnato dagli aiuti economici che derivano dalle politiche fiscali e monetarie dei Governi e delle Banche centrali.
Un altro elemento che sta incidendo sulle quotazioni dell'oro è relativo ai rendimenti in salita dei Treasury Bond a 10 anni. Questo significa che la domanda di lingotti non fruttiferi ha subito una battuta d'arresto.
Infine va segnalata la politica della FED che non è intenzionata ad attuare una misura di tapering e che quindi potrebbe sostenere le attività a rischio come le azioni. Sullo sfondo vi è la paura dell'inflazione che non sembra per ora far presa sul mercato, il quale quindi non avverte l'esigenza di indirizzare gli investimenti verso uno strumento che non risenta della crescita dei prezzi.
Oro: cosa accadrà nei prossimi giorni?
Continuerà a scendere l'oro? Attualmente la materia prima si trova in prossimità di un supporto di medio periodo molto importante, ossia un livello di 1.764 dollari, rotto il quale vi è una possibilità di discesa ancora più violenta.
Molto dipenderà dalle quotazioni del Dollaro USA. Se i rendimenti dei bond continuano a crescere, giocoforza determinano un rafforzamento del biglietto verde e quindi un ulteriore calo dell'oro. In questo è molto importante nei prossimi mesi capire quale sarà l'atteggiamento di Jerome Powell.
Nell'ultimo verbale della Federal Reserve del mercoledì appena trascorso, i membri del FOMC non vedono le condizioni per allentare il grande programma di acquisto di titoli della Banca centrale. Questo ovviamente non giocherebbe a favore del Dollaro e farebbe pensare che da questo punto di vista l'oro potrebbe rivalutarsi.
James Steel, analista capo dei metalli preziosi di HSBC Securities, considera 1.800 dollari un livello di resistenza molto importante. Solo se nei prossimi giorni l'oro supererà stabilmente quel tetto, si potrà assistere a un ritorno delle quotazioni nelle aree che abbiamo visto negli scorsi mesi, scongiurando il pericolo di nuove discese.