Il cambio USD/JPY il prossimo anno potrebbe salire fino a 160: a dirlo è l'economista Eisuke Sakakibara. Quel livello sarebbe il minimo di oltre 30 anni e potrebbe essere raggiunto a causa della crescente divergenza di politica monetaria tra la
Bank of Japan e la
Federal Reserve, sostiene l'esperto. La BoJ continua ad avere un atteggiamento ultra-accomodante anche con il nuovo governatore
Kazuo Ueda; mentre la Fed a partire da questo mese con ogni probabilità riprenderà ad alzare i tassi d'interesse dopo la pausa di giugno.
Sakakibara è conosciuto come Mr. Yen per via della sua grande capacità di influenzare il corso della valuta giapponese quando era Ministro delle Finanze nel periodo 1997-1999. Oggi ricopre il ruolo di presidente dell'Istituto per gli studi economici indiani a Tokyo. L'USD/JPY "potrebbe anche andare oltre i 160, forse l'anno prossimo, con le autorità tentate di intervenire per rafforzare lo yen", ha dichiarato. Il cross in questo momento quota a 143,45, in discesa dello 0,4%.
USD/JPY: cosa fare per rafforzare lo yen
Lo yen quest'anno è crollato di quasi il 9% rispetto al dollaro USA, risultando tra le peggiori valute del G-10. Gli investitori sono tornati a fare carry trade prendendo a prestito yen a tassi molto bassi e acquistando dollari che rendono circa il 5%. Ciò ha spinto i funzionari governativi del Giappone a prendere posizione con dichiarazioni verbali che annunciano un intervento diretto nel mercato monetario come quello effettuato nei mesi di settembre e ottobre del 2022.
La mossa di settembre fu fatta per la prima volta dopo quasi 25 anni allorché l'USD/JPY era arrivato a 145,90; la seconda azione è stata messa in pratica quando aveva il cambio aveva toccato 152. Il rituale è sempre lo stesso: prima vi è una dichiarazione solenne delle autorità per dissuadere gli investitori a prendere posizioni di vendita contro lo yen; poi si passa dalle parole ai fatti intervenendo sui mercati valutari per sostenere la moneta domestica se il messaggio risulta insufficiente.
Lo scorso anno Mr. Yen aveva azzeccato le previsioni sull'USD/JPY a 150 e questo dovrebbe fornire un segnale di allerta per gli investitori. Ora l'economista ritiene che la divisa del Sol Levante continuerà il declino fino a quanto la BoJ non deciderà di restringere la sua politica attraverso "la rottamazione simultanea dei tassi negativi e l'abbandono del controllo sui rendimenti obbligazionari". A suo avviso questo potrebbe avvenire solo nel 2024, per cui fino ad allora c'è da aspettarsi una salita costante del cambio.
Come intervenire quindi? Sakakibara ritiene che il modo più efficace per rafforzare lo yen sia quello di entrare a mercato da parte delle autorità senza preavviso. "In questo momento lo farei come una sorpresa. Starei zitto per un po' e farei solo l'intervento senza che il mercato se lo aspetti. Sarebbe più efficace", ha dichiarato.