Con un rialzo di oltre 20 punti percentuali, il 2023 dell’azionario globale si è rivelato un anno decisamente positivo. Commodity energetiche in discesa ed un peggioramento del quadro macroeconomico minore del previsto hanno permesso il ritorno della dinamica inflazionistica in direzione delle medie storiche e, di conseguenza, hanno ridotto l’aggressività dei banchieri centrali, che nei prossimi mesi dovrebbero iniziare a ridurre il costo del denaro.
Anche se non è riuscito ad aggiudicarsi un posto sul podio dei 3 migliori indici del 2023, una menzione speciale la merita il nostro FTSE Mib, salito nell’anno corrente di oltre 28 punti percentuali.
La Borsa russa è salita di oltre il 40% nel 2023
La performance migliore, con i dati aggiornati a metà dicembre, è stata registrata dall’indice azionario russo, il MOEX (MOscow EXchange), cresciuto nel 2023 di oltre 40 punti percentuali (+41,07%), quasi il doppio rispetto allo S&P500.
Nonostante la situazione d’emergenza che sta vivendo il Paese (dopo l’invasione dell’Ucraina - un’operazione che si sta rivelando decisamente più ostica del previsto - sul Paese sono piombate le sanzioni occidentali e l’isolamento internazionale), la performance stellare del mercato azionario russo rappresenta un'illusione destinata a mascherare l’andamento dell’economia.
Il successo dei titoli russi quest'anno è in parte dovuto al fatto che il Cremlino ha congelato gli afflussi e i deflussi di attività estere, il che significa che coloro che hanno investito in titoli russi prima dell'invasione dell'Ucraina non hanno potuto incassare, e limitando la quantità di denaro che i russi possono depositare in conti bancari esteri. "Il denaro è intrappolato", ha dichiarato Jacob Grapengiesser, Chief investment officer del gestore di fondi East Capital. "Dove lo metti se non in Borsa?".
Privi di opportunità al di fuori dei confini nazionali, i russi hanno investito i loro risparmi in società come Lukoil, Gazprom e Sberbank, che insieme rappresentano circa il 40% del valore totale del mercato azionario. I guadagni del MOEX sono inoltre attribuibili all’andamento rublo, che di recente è crollato al livello più basso rispetto al dollaro dall'inizio della guerra - cosa che ha contribuito a sostenere il mercato azionario (lo Usd/Rub da inizio anno è salito di quasi il 23%). Estraendo quasi esclusivamente materie prime, che vengono vendute in valuta estera, le aziende incassano valute forti che fanno gonfiare artificialmente i profitti e le quotazioni delle azioni russe.
"I guadagni del mercato azionario riflettono meno la creazione di vera ricchezza o gli investimenti esteri/la fiducia nei mercati russi (che sono inesistenti) e più semplicemente gli effetti del tasso di cambio", ha affermato Jeffrey Sonnenfeld and Steven Tian, ricercatori di Yale. "L'andamento del mercato azionario russo è molto fuorviante: nessuno investirà in Russia per molto tempo. L'Ucraina, la Polonia e i Paesi baltici saranno opportunità di investimento di gran lunga migliori nella regione".
L’intelligenza artificiale fa volare il Nasdaq
Incremento di oltre 40 punti percentuali anche per il secondo classificato, il Nasdaq (+40,77%), che nell’ultimo anno ha spiccato il volo in scia dell’hype creato dall’intelligenza artificiale, rinforzato negli ultimi mesi dall’attesa dei tagli dei tassi nel 2024 (le aziende hi-tech sono quelle che beneficiano di più dell’allentamento delle condizioni monetarie).
Le performance migliori sull’indice dei tecnologici USA sono state registrate da Nvidia (+229%), diventata in poco tempo il simbolo dell’AI (Artificial Intelligence), da Meta Platforms (+178%), che ha recentemente presentato la terza generazione del suo visore Quest, e da CrowdStrike (+139%), società texana che si occupa di sicurezza informatica. Tra gli altri titoli segnaliamo il +94% di Tesla, il +85% di Adobe, il +77% di Amazon, il +68% di Intel, il +56% di Microsoft ed il +52% messo a segno da Apple.
La svalutazione della lira spinge il mercato turco
Terzo classificato è il listino turco: se nel caso della Borsa moscovita uno dei fattori che ha favorito il rialzo è stato il blocco degli account esteri, nel caso del Paese ottomano i rialzi sono riconducibili all’afflusso di capitali esteri ingolositi dalla svalutazione della valuta, lo Usd/Try nel 2023 è salito del 55%, e dalla promessa del governo di tornare a politiche più ortodosse.
Nel tentativo di rassicurare gli investitori, il presidente Recep Tayyip Erdogan ha nominato due ex banchieri di Wall Street, Mehmet Simsek e Hafize Gaye Erkan, per gestire le finanze del Paese nel tentativo di rassicurare gli investitori. Sebbene i due abbiano ripetutamente sottolineato un approccio graduale, gli afflussi sostenuti suggeriscono che gli investitori esteri credono nel cambio di rotta dopo anni di politiche non convenzionali che hanno portato la proprietà straniera delle azioni turche a livelli record.
"L'attuazione di politiche per stabilizzare il tasso di cambio, allentare le preoccupazioni sull'inflazione e migliorare le condizioni economiche può influenzare positivamente la fiducia degli investitori e portare alla prosecuzione dell'ottimismo", ha affermato Enver Erkan, capo economista di Dinamik Yatirim. “La Turchia probabilmente ha iniziato a diventare attraente, almeno per alcuni tipi di investitori stranieri”, ha affermato Emre Akcakmak, consulente senior presso East Capital, un gestore di fondi specializzato nei mercati emergenti.
Un altro fattore che ha trainato i mercati azionari è stato rappresentato dall’inflazione che, sopra quota 60 punti percentuali ad ottobre (61,3%), ha spinto i consumatori ad acquistare azioni per proteggersi dal rapido aumento dei prezzi e dal deprezzamento della lira (nella stessa situazione si trovano anche Egitto e Nigeria).