Gli investitori stanno comprando oro e dollaro USA. Il metallo giallo ha raggiunto oggi un nuovo record storico a 2.699 dollari l'oncia sulla scia degli acquisti come bene rifugio. Le tensioni in corso a livello geopolitico offrono un contesto ideale per l'oro, che in certi frangenti funziona come porto sicuro per via delle grandi riserve detenute a livello mondiale. Per le guerre in corso in Medio Oriente e in Ucraina non si vede attualmente alcuno spiraglio di luce e anzi il pericolo di escalation si fa sempre più concreto. Nel frattempo, un terzo potenziale conflitto sta tenendo il mondo con il fiato sospeso: quello tra Cina e Taiwan dopo le esercitazioni militari dell'esercito cinese al confine con l'isola.
L'oro sta traendo vantaggio anche dal fatto che le Banche centrali hanno iniziato il ciclo dei tagli ai tassi di interesse, che ora sta entrando nel vivo con il calo dell'inflazione verso gli obiettivi del 2%. Tra l'altro, gli istituti monetari sono stati molto voraci di oro negli ultimi anni, il che ha permesso di riempire le proprie riserve. L'unico vento contrario per il metallo prezioso è il rafforzamento del dollaro USA, dato che, essendo quotato nella moneta americana, in genere i due asset sono correlati in maniera inversa. Tuttavia, per ora non sembra che il rialzo del biglietto verde stia incidendo più di tanto.
Proprio a proposito del dollaro USA, siamo di fronte all'altro grande protagonista di questo periodo. La spinta della divisa a stelle e strisce è data sia dalla sua funzione come bene rifugio essendo la valuta più scambiata nel commercio internazionale, sia dalle aspettative che i tassi di interesse negli Stati Uniti rimarranno alti più a lungo. La Federal Reserve ha tagliato il costo del denaro di mezzo punto percentuale a settembre (
Federal Reserve issues FOMC statement),
ma i dati macroeconomici positivi hanno allontanato la prospettiva di una recessione e quindi l'aspettativa di ulteriori maxi-tagli nei prossimi meeting della Fed. Nelle ultime 24 ore, a spingere il dollaro USA sono state anche le dichiarazioni del candidato alle presidenziali statunitense
Donald Trump, che in un'intervista ha detto di voler tenere fede a un aumento brusco dei dazi, al taglio delle tasse e a un dialogo con la Fed.
Oro e dollaro USA: quali aspettative?
Spesso l'oro subisce dei ritracciamenti importanti allorché raggiunge un nuovo massimo storico. Tuttavia, quella attuale è una situazione molto particolare, in cui l'incertezza e la volatilità sui mercati sono molto alte. Mentre i venti di guerra non danno alcun cenno di placarsi, mancano venti giorni alle elezioni USA e il testa a testa tra Trump e Kamala Harris nei sondaggi rende tutto più aleatorio. "Prevediamo che l'incertezza e la volatilità aumenteranno fino a quando non conosceremo la prossima amministrazione statunitense", hanno scritto gli analisti di UBS in una nota. In un contesto di trading volatile, gli esperti della banca svizzera quindi hanno consigliato l'oro come "copertura di portafoglio efficace".
Per ciò che attiene al dollaro USA, a Wall Street prevale l'opinione che le politiche commerciali di Trump alla fine saranno un sostegno per il biglietto verde. Questo perché i dazi commerciali frenerebbero il flusso di valuta all'estero e farebbero crescere l'inflazione e i tassi di interesse. A ciò si aggiunge il fatto che contese commerciali più aspre a livello internazionale significano una minore propensione al rischio su scala globale, il che avvantaggia il dollaro come bene rifugio.