La lira turca e la sterlina egiziana sono state quest'anno tra le valute con le peggiori performance al mondo. La prima ha perso oltre il 16% del suo valore rispetto al dollaro USA, figurando la settima divisa al mondo che è scesa di più da inizio 2024; la sterlina egiziana è affondata di oltre il 56% sul biglietto verde, risultando la quarta peggiore valuta. A pesare sulle due monete sono ancora gli alti livelli inflazionistici che frenano gli afflussi di capitale.
Lo Stato nordafricano però si è trovato in una situazione peggiore sotto il profilo economico, con una situazione debitoria disperata che ha indotto il
Fondo Monetario Internazionale e gli Emirati Arabi Uniti a condurre un massiccio
intervento di salvataggio per 57 miliardi di dollari. Il Cairo ha subito anche una grande svalutazione monetaria nel mese di marzo che ha allontanato gli investitori dal Paese.
Lira turca e sterlina egiziana: perchè possono essere ideali per il carry trade
Le difficoltà di lira turca e sterlina egiziana non hanno però impedito alle due valute di essere oggetto dei migliori carry trade per gli investitori nella regione Europa, Medio Oriente e Africa nel 2024. Questo grazie agli altissimi rendimenti della banconota turca indicizzata al tasso di riferimento della Banca centrale (+50%) e dei buoni del Tesoro egiziani (oltre il 20%).
Il carry trade è una strategia attraverso cui si prendono a prestito asset che rendono poco tipo lo yen giapponese o il franco svizzero, per investire in attività ad alta remunerazione, lucrando così sulla differenza dei rendimenti. Ad esempio, fino a poco tempo fa era possibile finanziarsi in yen, sostenendo un costo annuale sull'importo ricevuto prossimo allo zero. Il capitale poteva essere impiegato in buoni del Tesoro egiziani ottenendo un ritorno di almeno il 20% annuo. Chiaramente, per rendere la strategia profittevole, lo yen giapponese non avrebbe dovuto rafforzarsi rispetto alla sterlina egiziana di oltre il 20% in un anno.
L'alta volatilità di alcune valute molto spesso rende vani i guadagni derivanti dallo spread da carry trade. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti che fanno pensare a una strategia con lira turca e sterlina egiziana molto profittevole. Da diverso tempo la Turchia sta attuando una politica monetaria ortodossa, tenendo alti i tassi di interesse per combattere l'inflazione. Al punto che l'apprezzamento reale della lira è cresciuto. In altri termini, il deprezzamento mensile della moneta è stato più basso rispetto all'inflazione mensile. Tutto ciò avviene in antitesi a quando accadeva fino a qualche anno fa, quando la politica monetaria - su pressione del presidente Recep Tayyip Erdogan - era votata tutta al mantenimento di tassi di interesse bassi favorendo in questo modo la svalutazione monetaria, l'inflazione fuori controllo e la fuga di capitali. Il cambio di regime monetario ha creato maggiore stabilità, rendendo più prevedibile l'andamento della valuta e quindi meno ballerino il carry trade.
Quanto alla sterlina egiziana, le note positive arrivano dal fatto che molti investitori hanno riversato miliardi di dollari nel mercato del debito locale - in particolare buoni del Tesoro a breve termine - a seguito del salvataggio. Gli investimenti diretti dall'estero sono molto importanti affinché il Paese possa affrontare i suoi alti livelli di debito. I segnali incoraggianti potrebbero funzionare da stabilizzatore valutario e rendere profittevole il carry trade.