Oggi a Milano hanno staccato il dividendo 16 società (qui il calendario 2021 completo), il mese di maggio è uno dei più caldi su questo fronte e gli investitori sono sempre molto attenti al fascino delle cedole pagate dalle società. Mai come in quest'epoca storica. Seppur meno attraenti delle sicure cedole obbligazionarie, con i bassi rendimenti offerti oggi dai bond l’attenzione sugli strumenti azionari con alto flusso di dividendi è diventata più consistente.
Essendo la forma di remunerazione con la quale una società riconosce una parte degli utili all’azionista, chi investe riscuotendo periodicamente dividendi si sente psicologicamente più tranquillo. Ogni trimestre/semestre/anno entrano sul conto corrente denari sonanti che il mercato non si riprenderà più indietro con le sue oscillazioni di prezzo.
Naturalmente si tratta di un fattore puramente psicologico visto che il continuo reinvestimento dei dividendi da parte di fondi/ETF aumenta il valore di una quota che potrebbe essere ridimensionato per altri fattori esclusivamente di valutazione della società. Ad esempio un calo nelle prospettive di utili del prossimo anno è un buon motivo per vedere il mercato che aggiusta le proprie aspettative su quanto andrà ad incassare di dividendo l’anno successivo il singolo azionista.
Sorvolo in questo articolo sull’inefficienza di incassare dividendi con una certa periodicità. Inefficienza fiscale, visto che ad ogni accredito il 26% viene dirottato allo Stato italiano e non reinvestito in nuove azioni presenti nel fondo. Inefficienza finanziaria visto che, salvo capacità del singolo di reinvestire continuamente ed immediatamente i dividendi incassati con annesso sbattimento, il meccanismo di capitalizzazione composta degli interessi non lavora se questo denaro viene dirottato sul conto corrente e poi magari speso.
Dividendi: una certezza garantita ma incerta
Ma torniamo al titolo dell’articolo. Un dividendo è veramente eterno? Sì, se lo interpretiamo come ricorrenza. Acquistando un fondo o un ETF a distribuzione azionario ogni anno da qui ai prossimi 100 anni (mi allargo) qualche cosa verrà sempre accreditato sul conto corrente. E’ praticamente impossibile che un indice generalista come l'S&P 500 o l'MSCI World non stacchi neanche un cent di dividendi nei prossimi anni. Significherebbe che tutte le società che compongono i panieri sarebbero in perdita. L’umanità a quel punto sarebbe in un declino mai visto prima e mi sento per ottimismo e realismo di scartare questa ipotesi.
Ma se il segno più è garantito, non necessariamente l’importo (o la percentuale se la intendiamo come dividend yield quindi rapporto tra dividendo e prezzo di mercato). Qui sì che i cicli economici fanno la differenza. In periodi di espansione i dividendi aumentano perché aumentano gli utili per azione. In periodi di recessione calano.
Pensare quindi ad un flusso di rendita passiva stabile con i dividendi è sbagliato così come concettualmente sbagliato è pensare di vivere di dividendi proprio a causa della loro instabilità (salvo avere da parte capitali enormi).
Un esempio concreto lo vediamo proprio in questo 2021. Dopo la recessione causata dal Covid, nel 2020 gli utili aziendali si sono contratti a livello globale e questo ha portato a minori dividendi pagati. Ho preso tre ETF di Vanguard proprio per dimostrare questo fenomeno. Vediamo il raffornto tra quanto distribuito l'anno scorso e quanto pagato lo scorso marzo:
Vanguard FTSE Developed Word
dividendo marzo 2020 = 0,32 $
dividendo marzo 2021 = 0,28 $
Vanguard FTSE Emerging Market
dividendo marzo 2020 = 0,19 $
dividendo marzo 2021 = 0,11$
Vanguard FTSE Developed Europe
dividendo marzo 2020 = 0,16 $
dividendo marzo 2021 = 0,16 $
Gli ETF hanno una distribuzione trimestrale e potrebbero risentire di fenomeni stagionali o di cicli economici diversi. Per questo si possono avere casi di asincronia, come nel caso dell’ETF Europa che ha pagato lo stesso dividendo a marzo (ma era 0,18 $ nel 2019).
Il messaggio finale è banale quanto di buon senso. Il dividendo ci sarà sempre, ma la sua entità non è garantita e per questo va assimilato a una cedola obbligazionaria a tasso variabile anche in fase di pianificazione di un progetto di vita con rendita.