Ci stiamo avvicinando al punto di ingresso sui bond globali? Questa la domanda che serpeggia tra gli asset allocator di mezzo mondo spaventati dalle correzioni sui mercati azionari, ma anche dalla vulnerabilità di un tasso fisso colpito duro dal cambio di atteggiamento della Fed sul fronte della politica monetaria.
Il rialzo dei tassi a 10 anni americani che hanno sfiorato quota 2% e il ritorno dei rendimenti sul Bund tedesco a zero hanno riacceso l’interesse sui titoli azionari finanziari che potranno ricominciare a guadagnare qualcosa sul margine di interesse nelle prossime trimestrali.
Ma questo movimento su scala globale dei tassi ha riacceso anche l’interesse su quei prodotti obbligazionari a duration più lunga, che hanno subito forti vendite negli ultimi mesi. Non a caso il mercato ha prontamente rivalutato questa tipologia di strumenti quando le Borse hanno cominciato a scendere.
Mercato obbligazionario: si avvicinano supporti interessanti
Il grafico è un esempio concreto di quello a cui stiamo assistendo sul mercato obbligazionario. L’indice Bloomberg Barclays Global Aggregate bond EUR hedged sta vivendo una delle performance annue peggiori degli ultimi 10 anni, seconda solo a quella del 2017.
Con un calo annuo superiore al 3% in versione total return, questo indice che raggruppa le obbligazioni globali governative e corporate con rischio di cambio coperto, si sta rapidamente dirigendo verso una zona di supporto interessante.
La trendline rialzista di lungo periodo non è lontana, un ultimo spunto ribassista potrebbe convincere qualche asset allocator a riprendere in considerazione il mondo obbligazionario, magari coprendo il rischio di cambio visto lo sprint recente del dollaro USA.
I casi di negatività nella performance annuale dell’indice nell’ultima decade hanno sempre fornito riscontri interessanti per gli investitori desiderosi di entrare in questa asset class. Se sarà così anche questa volta è tutto da verificare perché non si può mai escludere una inversione secolare nel trend dei tassi di interesse globali.
Mercato obbligazionario: come investire con gli ETF
Sul mercato sono presenti diversi ETF che investono sulle obbligazioni globali in forma aggregata, ovvero mixando bond corporate e governativi. Un ottimo modo per diversificare tra migliaia di titoli e centinaia di emittenti. Esistono versioni ad accumulazione e a distribuzione così come in versione EUR hedged oppure a cambio aperto.
Nello specifico del grafico appena citato, l’investitore italiano può attingere ad esempio alla gamma di SPDR dove sono presenti entrambe le azioni. Anche gli altri player principali di mercato sono comunque in grado di fornire questi strumenti a cominciare da Vanguard e iShares.
State Street con i suoi SPDR replica l’indice Bloomberg Barclays Global Aggregate ad un costo di 0,1% l’anno. Capitalizzazione e storia sono adeguate per garantire efficienza allo strumento. La replica è fisica. La versione Eur hedged (ISIN IE00BF1QPL78) e la versione aperta (ISIN IE00B43QJJ40) sono due facce della stessa medaglia con performance e volatilità ovviamente diverse.
Negli ultimi 3 anni, ad esempio, ha “pagato” mantenere il rischio cambio aperto con un +10% di performance complessiva contro il +5% della versione coperta. Tutto il mondo obbligazionario è presente in questo strumento con il peso dominante degli Stati Uniti (38%) seguito da Giappone (13%) e Cina (8%).
A completare i principali Paesi europei e sviluppati extra Europa. Presenti seppur in modo più marginale alcune Nazioni emergenti come Messico, Indonesia, Corea del Sud e Malesia. Il rendimento a scadenza del portafoglio è al 20 gennaio 2022 attorno al 1,5% con una duration di 7,3.
Circa il 60% del portafoglio è rappresentato da titoli governativi, il resto da bond di emissioni private.
Uno strumento quindi ampiamente diversificato che offre un’alternativa all’investimento in singole obbligazioni con un costo ridotto e ribilanciamenti automatici. Il cuscinetto cedolare è modesto e la duration ancora elevata, ma ad oggi i bond di qualità rappresentano ancora una delle poche armi efficaci contro la volatilità dei mercati azionari.