I tassi di interesse americani continuano a salire e lo stesso sta accadendo sui rendimenti offerti dalle obbligazioni corporate, con l’aggravante che sui profili di credito più deteriorati gli spread si stanno allargando.
Con un tasso a 10 anni americano che ha toccato quota 2,5%, il mercato dei bond ha subito perdite importanti che non si vedevano da decenni. L’effetto “matematico” di partire da una base di rendimento molto bassa ha fatto sì che il cuscinetto cedolare insufficiente non sia riuscito a compensare le inevitabili perdite di prezzo.
Ad amplificare questo ribasso ci ha pensato un peggioramento del merito di credito delle emissioni societarie. Con il mercato preoccupato per il doppio effetto di maggiori oneri finanziari creati dal rialzo dei tassi, combinato a un rallentamento economico a causa della guerra tra Russia e Ucraina, il premio per il rischio credito offerto da un paniere di obbligazioni con rating BBB negli Stati Uniti è salito fino a 180 punti base.
A inizio anno questo spread era posizionato attorno a 100 punti base. Maggiore è stata la pressione sui cosiddetti junk bond. Qui gli spread aggiuntivi richiesti dal mercato per acquistare obbligazioni high yield sono arrivati a 500 punti base dai 300 di inizio anno.
Investimenti: vale ancora la pena guardare ai bond corporate USA ad alta qualità?
In questo contesto un investitore italiano può chiedersi se ha senso cominciare ad investire nelle obbligazioni di maggiore qualità americane. Il grafico dell’ETF di iShares potrà fornirci qualche riscontro interessante sul tema arrivando alla conclusione che l’avvio di una fase di accumulo può essere opportuna ma che difficilmente il minimo è già stato visto.
L'emittente offre sul mercato un ETF che investe nelle obbligazioni societarie investment grade emesse in dollari. iShares $ Corporate Bond (ISIN IE0032895942) è uno degli strumenti più capitalizzati e liquidi quotati a Milano, con quasi 4 miliardi di dollari di asset under management.
Ad un costo di 20 centesimi all’anno permette agli investitori italiani di acquistare un paniere di oltre 2.500 obbligazioni che alla data del 22 marzo 2022, secondo i dati forniti dall’emittente, offrono un rendimento a scadenza lordo del 3,7%. La duration è però un elemento di attenzione risultando superiore a 9.
Essendo l’ETF quotato in euro ma con sottostante completamente rappresentato da dollari, il bilancio a 12 mesi è solo ora entrato in territorio negativo per via dell'inizio del 2022, che ha visto un calo superiore al 6% nonostante la tenuta del biglietto verde.
ETF su bond corporate: è il momento di comprare?
Il grafico dell’ETF ci dice che le occasioni di acquisto su questo fronte arrivano quando il tasso di variazione annuale scende sotto quota -10%. È stato così nel 2013, 2018 e 2021. Questa condizione potrà essere raggiunta anche senza grandi sacrifici di prezzo nel corso dei prossimi mesi, visto che il confronto annuo è fatto attualmente con i livelli depressi della primavera 2021.
Un po' di pazienza, sembra quindi essere quello che arriva come messaggio dal mercato. Un prezzo dell’ETF attorno a 100 potrebbe essere una interessante opportunità di acquisto per chi volesse impostare portafogli più prudenti orientati al tasso fisso.