Esiste una strategia che da inizio anno sta andando al doppio della velocità dell'indice principale della Borsa americana, lo S&P500, tra l’altro fresca reduce di un nuovo massimo storico suggellata con il sorpasso di quota 5 mila punti. Sto parlando della strategia momentum che viene normalmente annoverata nel campo dei cosiddetti smart beta factor.
Strategia momentum batte lo S&P500: cosa sta succedendo?
Facciamo un passo indietro e andiamo a vedere le performance degli ultimi anni. Scopriamo ad un primo colpo d’occhio la dispersione notevole che esiste tra la performance del momentum e quella della borsa più celebre del mondo.
Nel 2020 investire seguendo il “momentum” generò un rendimento superiore di 10 punti rispetto alla borsa americana. Nel 2021 l’underperformance fu di 18 punti. Nel 2022 segno meno praticamente equivalente. Infine, nel 2023 delusione momentum con 16 punti in meno rispetto al +21% di S&P500. Nei primi mesi del 2024 il poderoso allungo che raddoppia la già eccellente performance positiva dell’indice S&P500.
L’ETF iShares Edge MSCI USA Momentum Factor replica un ìndice di titoli che hanno appunto un elevato price momentum, ovvero azioni che hanno vissuto aumenti dei prezzi nel corso degli ultimi 6 e 12 mesi. Il confronto più utile andrebbe fatto con l’indice Msci Usa e per questo la sfida viene allargata anche a questo indice che da inizio 2024 si sta comunque muovendo in linea con l'S&P500.
L’ETF Momentum ha un grande vantaggio rispetto agli altri due indici e che in parte spiega quello che sta accadendo. La tecnologia. Il peso del settore tech nell’ETF è infatti del 41%, seguito da telecom (14%) e industriali (13%).
L’ETF è concentrato su appena 123 titoli con Broadcom, Meta, Microsoft e Nvidia in cima alla lista dei più pesati (circa 5%) nel paniere. Le valutazioni dell’ETF sono tipiche di un fondo growth. Il rapporto prezzo utili a 35 e quello tra prezzo e valore di libro quasi a 8 giustificano ampiamente questa mia affermazione.
Quali sono invece i numeri espressi da Msci Usa e S&P500? Se cominciamo proprio dalle valutazioni leggiamo che Msci Usa ha un P/E di 25 e un P/BV di 4,5, mentre per lo S&P500 i numeri sono relativamente allineati a 26 e 4,5.
Andando all’esposizione settoriale, il tech pesa per il 29% nell’indice S&P500 seguito da finanziari e farmaceutici; praticamente identica all’esposizione settoriale di Msci Usa.
Abbiamo quindi compreso del perché c’è stato il boom recente della strategia fattoriale momentum e anche perché le performance sono così differenti rispetto a quelle della Borsa americana intesa come S&P500 e Msci Usa. Altro elemento discriminante è quello della composizione dell’indice. Poco più di 100 azioni per il momentum, oltre 600 per Msci Usa. Numeri che assicurano maggiori oscillazioni al momentum stesso nel corso del tempo.
Una strategia, quella momentum, sicuramente in grado di arricchire la decorrelazione di un investimento dal tradizionale indice di riferimento. Quindi interessante per chi sta costruendo un portafoglio solo made in Usa.