Si è appena chiusa un’annata eccellente per gli investitori. Qualunque scelta sia stata fatta il risultato è stato positivo. Anche nel martoriato mercato obbligazionario il recupero di fine anno ha garantito un ritorno positivo, non sufficiente comunque a recuperare le perdite del 2022. Che invece è stato recuperato quasi in toto dal mercato azionario in genere seppur con qualche eccezione come vedremo tra poco.
Ho messo insieme una serie di ETF rappresentativi delle principali asset class e li ho elencati per performance decrescente rispetto ai valori di inizio anno (i dati sono riferiti a 28 dicembre 2023).
Migliori ETF 2023: azionario in prima posizione
Sul primo gradino del podio troviamo per gli investitori europei l’ETF che ha investito nel mercato azionario americano (Msci USA) con +22%. Al secondo posto si piazza l’azionario mondiale che comprende l’America, ma anche altre piazze azionarie. Quello che risulta essere l’investimento azionario con il massimo grado di diversificazione ha portato a casa un interessante +19%.
Bene anche l’azionario europeo che si piazza al terzo posto con Msci Europe con un recupero del 16% seppur ancora in ritardo rispetto all’America. Con un colpo di reni sul finale di anno e ringraziando la FED e la fine del rialzo dei tassi, l’investimento in azionario Small Cap Globale raccoglie una performance in doppia cifra del 11% precedendo di poco l’oro (+10%).
Più in difficoltà nel corso del 2023 l’azionario emergente e quello legato al settore immobiliare dei REITS (Real Estate Investment Trust) che hanno raccolto una performance identica all’investimento obbligazionario aggregate (quindi titoli di stato più corporate) ma a cambio coperto (+5%).
Il rendimento dell’ultimo anno di un investimento monetario è stato ovviamente positivo e pari al 3,3% mentre chiude le fila, ma sempre in territorio positivo, l’obbligazionario aggregate a cambio aperto che recupera appena l’1,5%.
Il mercato obbligazionario offre un numero di declinazioni maggiore rispetto al mercato azionario con gli ETF che investono su corporate investment grade globali che chiudono il 2023 in guadagno del 5%, ma peggio dell’’obbligazionario emergente sempre a cambio aperto (+7%) e del corporate high yield (+10%). Anno complicato il 2023 anche per l’investimento in bond "Inflation Linked" globali che ha fatto progressi minimi nell’ordine del 2% di performance.
Oro superstar nel bilancio a due anni
Cosa era successo nel 2022? L’oro era stata l’unica asset class a chiudere in positivo un anno disastroso con un +6% che deve ringraziare soprattutto il dollaro. Obbligazioni high yield ed azionario europeo le uniche asset class riuscite ad evitare l’onta del -10%. Tutto il resto è stato un ribasso in doppia cifra compreso tra il -20% dei Reits e il – 11% dei corporate bond.
Quindi in conclusione nel bilancio a due anni stravince l’oro con un +17%, seguito da azionario europeo e americano a larga distanza (+5% e +4%). Ancora sott’acqua tante asset class con REITS e inflation linked (-15%) a chiudere le fila.
Che 2024 sarà lo scopriremo solo tra 12 mesi, ma certamente gli ultimi due anni non sono stati di grandi progressi per il mercato azionario e di regresso importante per quello obbligazionario. L’oro è indubbiamente stato il vincitore del biennio.