Sui mercati finanziari internazionali sono giorni intensi sul fronte delle trimestrali, tanto in Europa quanto in America. Giorni in cui gli investitori possono tracciare il punto sulle prospettive reddituali delle aziende, con una maggior visibilità su quello che sarà l’intero 2024 e sulle prospettive per il nuovo anno.
Tra le aziende che nelle ultime ore hanno alzato il velo sui conti del trimestre vi è Saipem, tra i titoli più brillanti della seduta odierna di Piazza Affari. Nel corso dei primi 9 mesi il Gruppo ha realizzato ricavi a 10,13 miliardi di euro, in rialzo del 21% rispetto al corrispondente periodo del 2023. L’Ebitda adjusted è balzato addirittura del 41% a 905 milioni di euro. Numeri che hanno portato il management ad alzare la guidance per l’intero 2024 e a confermare il dividendo per il 2025.
Obiettivo recupero minusvalenze
Le prospettive appaiono dunque solide e questo permette di guardare con favore non solo gli investimenti diretti sul sottostante ma anche a sviluppare strategie di investimento tramite i Certificati. Questo tipo di operazioni rappresentano un’opzione sia per coloro che vogliono ridurre il rischio di sbagliare il timing di ingresso sul sottostante sia per coloro che con l’avvicinarsi della fine dell’anno cercano vie per recuperare le eventuali minusvalenze in portafoglio.
Va ricordato infatti che alla fine di dicembre 2024 andranno in scadenza le minusvalenze del 2020, anno in cui lo scoppio del Covid portò a rapidi crolli dei mercati a cavallo tra febbraio e marzo. Movimento che potrebbe aver lasciato qualche ferita nei portafogli degli investitori.
Qualche settimana fa avevamo fatto un webinar con Alberto Amiotti di Banca Akros. Nel corso della chiacchierata con lui avevamo parlato di una recente emissione effettuata a settembre da Banco BPM in direct listing sul mercato Cert-X di Borsa Italiana. La banca italiana aveva quotato 10 Equity Premium Autocallable Prime Coupon su singolo sottostante e 4 Equity Premium Autocallable Prime Coupon su Basket Worst Of composti da tre azioni.
Rendimenti potenziali superiori al 12% in un anno
Tra questi strumenti anche un prodotto avente come singolo sottostante Saipem. Si tratta di un Certificato con codice ISIN IT0005611832 che dopo i conti delle scorse ore acquisisce ancor più solidità in termini di rischio/rendimento. Il Certificato infatti il prossimo 23 dicembre pagherà una cedola incondizionata di 6,5 euro per certificato posseduto.
Da gennaio 2025 e fino alla scadenza pagherà invece un premio condizionato di 0,7 euro al mese, l’8,4% annuo lordo sul prezzo di emissione di 100 euro. Per ottenere il premio è necessario che alle date di rilevazione intermedia Saipem valga almeno il 60% dello strike price iniziale, ossia valga almeno 1,251 euro. Ai valori attuali rappresenta un bel margine di sicurezza.
Se la scadenza naturale del prodotto è posta a settembre 2027, da settembre 2025 va evidenziato che il Certificato potrebbe scadere anticipatamente se Saipem quoterà in occasione di una data di rilevazione intermedia quanto o più del valore iniziale. Lo strike è avvenuto a 2,085 euro e se la rilevazione dovesse avvenire oggi porterebbe alla scadenza anticipata.
Ipotizzando che questo fosse lo scenario a cui andrebbe incontro l’investitore anche a settembre 2025, il risparmiatore per ogni certificato detenuto otterrebbe prima della scadenza anticipata 6,5 euro più 9 premi da 0,7 euro, per un totale di 12,8 euro. Rispetto ai prezzi attuali a cui passa di mano il certificato, 102,66 euro, rappresenterebbe comunque un rendimento lordo del 12,47% in circa 11 mesi. Un ritorno che anche in ottica recupero minusvalenze non lascia di certo indifferenti, specie in considerazioni degli input arrivati nelle ultime ore da Saipem.
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