Nelle scorse settimane l’International Energy Agency ha dichiarato che le emissioni inquinanti raggiungeranno il loro picco nel 2023, in un contesto in cui solamente il 2% della spesa globale a sostegno dell’economia dopo il Covid-19 è stata dedicata a misure di energia pulita. In termini di numeri, si tratta di 380 miliardi di dollari su un totale di 16mila miliardi di dollari.
Tenendo in considerazione questa cifra, tra il 2021 e il 2023 l’IEA stima che verranno investiti 350 miliardi di dollari l’anno su carburanti puliti e reti elettriche: un terzo dei 1.000 miliardi di dollari che servirebbero al pianeta per avere maggiori possibilità di raggiungere i target di zero emissioni nette entro il 2050.
E' ragionevole pensare che in futuro aumenterà la spesa dei Governi per la transizione energetica. In questo quadro la pandemia ha giocato un ruolo chiave, aumentando l’attenzione degli Esecutivi verso le tematiche ambientali.
Uno dei principali settori che potrebbe continuare a beneficiare di una maggiore attenzione e di diversi incentivi è quello delle auto elettriche. BloombergNEF mette in evidenza come il trasporto su strada sua uno dei maggiori contributori alle emissioni di CO2. Per raggiungere gli obiettivi fissati da numerosi Paesi entro il 2050, servirà che il 100% dei veicoli siano alimentati a idrogeno o elettricità entro quell’anno. Per il 2030, il 60% delle vendite di nuovi veicoli dovrà essere a emissioni 0. Per il 2030, l’IEA evidenzia come ci potranno essere 145 milioni di veicoli elettrici sulle strade, il 7% del totale.
Nello scenario di “sviluppo sostenibile” invece, questo numero potrebbe salire a 230 milioni (12% del totale). A guidare la crescita del comparto nei prossimi anni saranno principalmente tre elementi oltre agli incentivi: la diminuzione dei costi legati alle batterie, la maggiore velocità di ricarica e la percorrenza più ampia.
Con le normative più stringenti in termini di emissioni e il mercato dei veicoli elettrici atteso in forte crescita, molte aziende automotive tradizionali stanno investendo ingenti risorse per convertire la loro produzione abbandonando progressivamente i motori alimentati a combustibile fossile. In questo quadro, appare interessante guardare al Certificato Autocallable Barrier Worst-of di Morgan Stanley con ISIN DE000MS8JPE7 e sottostante rappresentato da un basket composto dalle azioni Ford, Tesla e Renault.
Analisi dei sottostanti
Due dei sottostanti del basket appartengono al settore automotive tradizionale, ma di recente hanno annunciato importanti piani di investimento sull’elettrico. Ford ad esempio ha dichiarato che entro il 2030 le vendite di veicoli elettrificati conteranno per circa il 40% delle sue vendite. La società ha detto inoltre di voler investire 30 miliardi di dollari nei prossimi 4 anni per le auto elettriche.
Renault è il terzo produttore di veicoli elettrici più grande al mondo, superata solamente da Tesla e Volkswagen. Per incrementare la sua presenza nel business, il gruppo francese ha dichiarato di essere intenzionata a tagliare il costo delle batterie a 80 dollari per kilowattora entro il 2030. Il gruppo entro il 2025 prevede di riuscire ad arrivare ad una quota del 65% delle vendite totali occupate dal segmento elettrico. Entro il 2030 si prevede di arrivare al 90%.
L’interesse del mercato per i veicoli elettrici si vede anche dagli ultimi conti di Tesla. Nel 2° trimestre 2021, l’azienda guidata da Elon Musk ha archiviato ricavi per 11,96 miliardi di dollari e utili per azione a 1,45 dollari. Entrambe le misurazioni hanno sorpreso gli analisti, che si attendevano rispettivamente rilevazioni a 11,3 miliardi di dollari e 0,98 dollari.
Interessante evidenziare che il fatturato derivante dalla vendita di automobili sia stato di circa 10,21 miliardi di dollari, di cui solamente 354 milioni relativo ai crediti verdi. Quest’ultimo dato è il più basso degli ultimi quattro trimestri. Ricordiamo inoltre come nel periodo siano state registrate spedizioni di 201.250 veicoli: un nuovo record per il gruppo.
La struttura del Certificato
Il Certificato Autocallable Barrier Worst-of di Morgan Stanley con ISIN DE000MS8JPE7 è quotato sul mercato SeDeX di Borsa Italiana dallo scorso 2 agosto ad un prezzo di 1.000 euro. Con questo Certificate, gli investitori possono ottenere una cedola trimestrale di 31 euro a patto che, alle date valutazione, il prezzo del sottostante peggiore del paniere è pari o superiore al prezzo della Barriera Cedola, posto al 65% dello Strike Iniziale. In termini di rendimento, questo strumento offre un potenziale 12,4% lordo l’anno.
Sono due le opzioni che caratterizzano la struttura del prodotto:
- Effetto Memoria: consente all’investitore di incassare successivamente i premi non pagati;
- Opzione Autocallable: da agosto permette al prodotto di scadere anticipatamente a patto che alla Data di Osservazione per il Rimborso Anticipato il prezzo di tutti i sottostanti del paniere sarà pari o superiore a quello della Barriera per il Rimborso Anticipato, posta al 100% del Valore Iniziale.
Alla scadenza fissata per il 10 agosto 2026 si potranno verificare tre scenari:
- Se il prezzo di tutti i sottostanti del basket è pari o superiore a quello della Barriera Cedola, l’investitore riceverà il Valore Nominale di 1.000 euro, l’ultima cedola del periodo e i premi eventualmente non pagati in precedenza.
- Se il prezzo del Worst-Of è inferiore a quello della Barriera Cedola ma pari o superiore a quello della Barriera a scadenza (60% dello Strike Iniziale), l’investitore riceverà il solo Valore Nominale di 1.000 euro.
- Se il prezzo del Worst-Of è inferiore a quello della Barriera a scadenza, l’investitore riceverà un importo commisurato alla relativa performance.
La valutazione dell’Ufficio Studi di Investire.biz
Il tema di investimento di questo Certificato è particolarmente interessante, specie se si considera la crescente attenzione da parte delle istituzioni ai temi della decarbonizzazione. Entro i prossimi anni gli investimenti per la transizione energetica dovrebbero aumentare e, di conseguenza, il settore delle auto elettriche potrebbe beneficiarne.
In tal caso è positivo evidenziare l’orizzonte temporale del Certificate, che scadrà nel 2026. Positiva la presenza dell’Effetto Memoria e dell’Opzione Autocallable, così come le Barriere poste ad un livello particolarmente profondo.
Il sottostante che ci convince meno tuttavia è Tesla, con la società che potrebbe venire penalizzata dalla crescente concorrenza e dal legame evidenziato negli ultimi mesi tra andamento delle quotazioni del Bitcoin e andamento del titolo in Borsa.
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