Mercati azionari sui massimi storici e una propensione al rischio ancora in modalità on, seppur con una maggior selettività. Guardando alle ultime settimane di mercato e al comportamento di molti titoli dopo la comunicazione dei dati trimestrali, questa è la sensazione che si ha. Qualche cenno di nervosismo si è palesato, seppur presto riassorbito.
In questo contesto, valutare una riduzione del rischio del proprio portafoglio senza rinunciare a rendimenti potenziali interessanti potrebbe essere una mossa sagace per un investitore. Un’operazione che si potrebbe compiere valorizzando parte degli investimenti fatti su quei settori particolarmente brillanti negli ultimi anni, quello bancario ad esempio.
Con gli effetti dei numerosi tagli dei tassi effettuati nei mesi precedenti dalla BCE che iniziano a farsi sentire nei conti, sempre comunque ottimi, e un minor appeal speculativo dopo la conclusione di alcune partite come MPS-Mediobanca o Unicredit-Banco BPM, incassare parte dei guadagni potrebbe essere fruttuoso.
Per chi volesse mantenere comunque la propria esposizione sul comparto vi sarebbe la possibilità di investire attraverso i certificati d’investimento. Ne è un esempio il nuovo certificato di BNP Paribas della collezione Premi Fissi Cash Collect su Banca Monte dei Paschi di Siena, Banco BPM, Bper, UniCredit.
Il prodotto rientra all’interno di una recente serie di certificati quotati da BNP Paribas sul mercato SedeX. Qui la pagina della nuova emissione dei 5 Premi Fissi Cash Collect, con i dettagli di ogni basket. A seconda dell’ISIN selezionato, i rendimenti annui lordi potenziali possono arrivare al 15,24%.
Tra rendimento interessante e ottimizzazione del portafoglio
Nello specifico, lo strumento che ho individuato (ISIN NLBNPIT2XBQ5) ha un rendimento annuo lordo potenziale del 13,2%, suddiviso in premio incondizionati e condizionati mensili, Incondizionati perché nei primi 12 mesi di vita il certificato paga un premio di 1,27 euro per ogni strumento in portafoglio a prescindere da come si muovano i componenti del basket.
Condizionati perché dal tredicesimo mese di vita del certificato il pagamento del premio mensile sarà subordinato allo stazionamento del worst of sopra un determinato livello. Quel livello è posto al 50% del valore di strike iniziale. Questo vuol dire che per non incassare il premio il peggiore tra i componenti del paniere dovrà perdere più del 50% del suo valore odierno.
A contribuire a smorzare il rischio la presenza dell’opzione memoria, che consente di incassare eventuali premi non incassati la prima volta che il worst of del basket varrà almeno il 50% dello strike iniziale.
Se il rendimento annualizzato lordo potenziale è sicuramente allettante, è soprattutto competitivo in termini di paragone con il dividend yield offerto dai titoli bancari che compongono il basket, tutti particolarmente munifici. Considerando la portata e la durata del rally del comparto negli ultimi anni, uno switch tra i due investimenti risulterebbe dunque indolore.
Senza contare che con questa alternativa d’investimento posso ottimizzare la componente fiscale: con i premi incassati dal certificato posso recuperare eventuali minusvalenze, con i dividendi no. Per gli investitori che cercano anche di programmare un flusso di cassa periodico, i Cash Collect come questi premi fissi di BNP Paribas consentono di avere una cadenza mensile di cedole contro il pagamento semestrale se non annuale tipico delle banche italiane.
Un ultimo aspetto non banale è rappresentato dalla possibilità di scadere anticipatamente del certificato. Certamente uno standard per il mercato dei Cash Collect ma meno nella declinazione step down di questa gamma di Premi Fissi Cash Collect Certificate. Dal tredicesimo mese di vita e fino alla penultima data di rilevazione intermedia di ottobre 2028, il certificato potrà scadere anticipatamente.
La struttura step down porta ad un abbassamento su base mensile della condizione di scadenza anticipata. A novembre 2026 sarà al 95% del prezzo di rilevazione iniziale. Tale soglia scenderà dell’1% al mese fino ad arrivare al 72% dello strike price per la rilevazione del 9 ottobre.
Questa struttura permetterebbe di salvaguardare il proprio capitale in caso di correzione di Borsa dei titoli del settore bancario, continuare a incassare premi con rendimenti di assoluto rilievo ed eventualmente rivalutare un ingresso diretto sui sottostanti a prezzi inferiori da quelli attuali.
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