La pandemia di Coronavirus ha accelerato diversi megatrend, sopratutto quelli relativi alla decarbonizzazione e alla transizione energetica. Diversi piani di stimolo fiscale messi a punto da Stati Uniti e UE dedicano infatti ampie risorse alle energie pulite. Si prevede infatti che la produzione mondiale di energia rinnovabile crescerà di circa il 2,3% all’anno entro il 2040.
Gli obiettivi dei governi sono ambiziosi, se l’Europa vuole raggiungere il target delle emissioni zero entro il 2050 e la Cina nel 2060, gli Stati Uniti mirano a ridurre le emissioni di CO2 della metà entro il 2030, con il 2050 fissato come anno per raggiungere la carbon neutrality. Guardando all’Italia, su questo tema tra le big cap di Piazza Affari vi è in evidenza Saipem. "La transizione energetica richiederà nuovi impianti, nuove tecnologie e innovazione.
Noi ci poniamo come ponte ingegneristico fra l'ambizione di nuova energia e la capacità di portarla sul terreno in modo economico, sicuro, inclusivo e nel rispetto delle comunità in cui questi nuovi impianti si inseriranno", ha di recente affermato l'AD di Saipem Francesco Caio intervenuto al forum "La Bella Energia dell'Italia" organizzato in vista di Expo Dubai, a Roma presso il Palazzo dell'Informazione.
Secondo l’AD la transizione energetica “è un'opportunità per noi di ricordare al nostro Paese quello che Saipem può fare per l'Italia. In questo percorso, che sarà sfidante dal punto di vista tecnologico, ci poniamo come una piattaforma di ingegneria italiana per la sostenibilità nel mondo. Sono assolutamente convinto che la nuova frontiera della transizione energetica si traduca in nuovi investimenti e in nuovi impianti e rappresenta per il Paese Italia una grande opportunità di export. Da questo punto di vista, l'Expo può essere un'ottima piattaforma.
La transizione energetica è una sfida di sistema in cui il concetto di alleanza e di filiera diventano fondamentali”. Accanto al business convenzionale Saipem punta su gas naturale, cattura della Co2, produzione di idrogeno, rinnovabili e le tecnologie verdi come le bio raffinerie, la produzione di fertilizzanti verdi, gli impianti di produzione e riciclo di bio-plastiche. In molti di questi ambiti il gruppo ha già lavorato vantando tecnologie proprietarie, competenze ed asset distintivi.
Barclays ha di recente confermato la raccomandazione equal weight, anche se ha ridotto il target price del 7%, portandolo da 2,7 a 2,5 euro. Gli analisti della banca d’affari hanno individuato tra gli aspetti positivi della società un portafoglio ordini in crescita, una solida strategia sulle rinnovabili e un programma di infrastrutture nazionali che potrebbero offrire soddisfazioni. Ad attirare la nostra attenzione per puntare sul titolo in ottica non prettamente rialzista è stato il Certificato Recovery Top Bonus di Société Générale con ISIN DE000SF3A9T3 che ha come sottostante Saipem. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul titolo quotato a Piazza Affari.
Azioni Saipem: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico delle azioni Saipem appare costruttivo a Piazza Affari. Nel breve termine i corsi hanno trovato un minimo in area 1,8195 euro lo scorso 19 luglio. Da quel momento le quotazioni hanno dato vita ad un fase lateral-rialzista tuttora in essere, la cui rottura della parte superiore a 2,05 euro potrebbe dare il via a nuovi acquisti.
In tal caso il target per i compratori e collocato a 2,3070 euro, mentre un obiettivo più ambizioso a 2,70 euro. La positività verrebbe meno con una violazione di 1,82 euro, movimento che potrebbe dare ampio spazio di manovra alle forze ribassiste. In questo caso il fronte short potrebbe puntare ad un target in area 1,3730, area di concentrazione di domanda che si è sviluppata tra settembre e ottobre 2020.
Investire su Saipem con i Certificati
La situazione descritta sinora su Saipem è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SF3A9T3. Questo prodotto è quotato dal 9 agosto 2021 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione di 90,60 euro.
Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 16 giugno 2022 (circa 10 mesi) la quotazione di Saipem sia superiore o uguale a quella della Barriera, fissata a 1,60 euro, circa l’81% del prezzo spot attuale del titolo.
Per questo motivo, eventuali leggeri ribassi del titolo non sarebbero un evento totalmente negativo, in quanto farebbero scendere il potenziale prezzo di acquisto del Certificate incrementando di conseguenza il rendimento potenziale a scadenza e lo spazio per un recupero più sostenuto delle quotazioni. Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 92,25 euro (guadagno lordo potenziale del 8,40% in poco meno di 10 mesi), mentre le azioni Saipem veleggiano circa il 23% al di sopra della Barriera.
Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni siano inferiori a 1,60 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 90,698 euro per certificato. Questo causerà una perdita sul capitale investito.
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