Il rally del Bitcoin si è arenato intorno ai 30.000 dollari, perdendo quota dopo aver testato la soglia dei 31.000 dollari. I trader considerano quello attuale un livello chiave, perché da lì è partito il violento sell-off a maggio del 2022 che spinse la criptovaluta ai minimi degli ultimi anni a 15.500 dollari, ma da lì forse può ripartire il rally fino ai massimi storici di novembre 2021 a 68.990 dollari.
Lo stato di incertezza in cui versa il mercato in questo momento dipende da un nugolo di fattori che hanno a che fare con la crisi bancaria, con le decisioni della
Federal Reserve, con l'andamento della stagione delle trimestrali e con l'eventuale arrivo di una recessione globale. Per capire quanto queste varianti possono influire sulle quotazioni della criptovaluta, non bisogna prescindere dalla
relazione stretta che il Bitcoin ha da diverso tempo con le azioni: entrambi gli asset tendono a muoversi nella stessa direzione.
Sullo sfondo, a dare forza al Bitcoin in questo 2023 è anche il fatto che
tra un anno ci sarà l'halving, in occasione del quale verrà dimezzata l'estrazione di monete. Solitamente, un anno prima dell'evento, il prezzo della valuta digitale inizia un percorso ascendente che dura fino anche a un anno e mezzo dopo il dimezzamento (
Il Bitcoin a un anno dall'halving: la storia dice che sarà rally).
Bitcoin: dinamiche di prezzo simili al 2018, cosa significa?
Il Bitcoin è in rialzo di circa l'80% da inizio 2023, ma il fatto che non riesca a consolidarsi sopra i 30.000 dollari stimola qualche riflessione negli analisti. Secondo Katie Stockton, managing partner del gruppo di ricerca tecnica Fairlead Strategies, "la debolezza del Bitcoin sta generando flessioni negli indicatori a breve termine, supportando un pullback più profondo nei prossimi giorni". La stratega individua nel supporto a 25.200 dollari un livello per posizionarsi per "un test della resistenza di lungo termine a 35.900 dollari".
Vetle Lund, analista del gruppo di ricerca crittografica K33, riporta invece un aspetto storico relativo alle dinamiche dei prezzi del Bitcoin che può avere una certa importanza. L'esperto osserva come nei sell-off del 2022 e del 2018 si sono create durate simili dal picco al minimo, con minimi di mercato della stessa durata e traiettorie di recupero simili. "Mentre nessuno dovrebbe aspettarsi un mirroring uno-a-uno dell'attuale drawdown rispetto a quelli precedenti, la somiglianza con il drawdown del 2018 è sconcertante. Se la storia dovesse ripetersi, il Bitcoin raggiungerà il picco intorno al 20 maggio a 45.000 dollari", ha detto Lund.
I minatori respirano con i prezzi più alti di Bitcoin
Una crescita dei prezzi del Bitcoin rappresenterebbe una manna per i minatori, in forte difficoltà durante l'inverno crittografico. Con le quotazioni sopra i 30.000 dollari, la media a 30 giorni dei ricavi degli estrattori è salita a 27,34 milioni di dollari al giorno, il livello più alto da giugno 2022 (dati rilasciati da Blockchain.com). Nella seconda parte dello scorso anno, gli introiti dal mining si aggiravano tra i 15 e i 21 milioni di dollari. Le cifre attuali sono comunque lontane dal picco di 61,2 milioni di dollari raggiunto a novembre del 2021.
"Molti minatori erano sull'orlo della bancarotta alla fine dello scorso anno. Al prezzo attuale del Bitcoin, i flussi di cassa di queste società sono sostanzialmente migliorati e la maggior parte di loro non dovrebbe avere problemi nei pagamenti", ha affermato Jaran Mellerud, analista della società di servizi di mining bitcoin Luxor.