Dopo l'uscita dei dati sull'inflazione americana molti hanno pensato che il
Bitcoin potesse iniziare un nuovo rally. Così non è stato: la principale criptovaluta ha
consolidato sopra i 30.000 dollari senza muoversi troppo. L'indice dei prezzi al consumo USA è salito nel mese di giugno del 3%, al di sotto delle aspettative degli analisti, fissate al 3,1%, e molto più in basso rispetto al 4% di maggio.
Negli ultimi mesi le quotazioni del Bitcoin hanno mostrato di essere molto sensibili al tasso d'inflazione, perché legato a doppio filo alle decisioni della
Federal Reserve sui tassi d'interesse. Il raffreddamento del costo della vita molto probabilmente farà desistere la Banca centrale americana da aumenti multipli del costo del denaro, il che in teoria potrebbe premiare le attività a rischio come il Bitcoin.
Bitcoin: ecco perché non è salito dopo i dati sull'inflazione USA
Stavolta però è andata diversamente e le spiegazioni potrebbero essere varie. Alcuni sostengono che una possibile ragione deriva dalla speculazione secondo cui gli USA sarebbero pronti a vendere alcuni Bitcoin sequestrati in varie operazioni. "Il contesto disinflazionistico che emerge dopo aumenti relativamente rapidi dei tassi di interesse dovrebbe essere positivo per gli asset rischiosi, comprese le criptovalute. Ma i timori che i Bitcoin sequestrati dagli Stati Uniti vengano spostati – il che è servito a evidenziare il rischio che alcuni possano essere venduti – hanno colpito il sentiment", ha scritto John Toro, responsabile del trading presso l'exchange di asset digitali Independent Reserve.
Un'altra motivazione potrebbe essere rappresentata dal fatto che il mercato in questo momento cerca altri catalizzatori, primo tra tutti
il via libera all'ETF Bitcoin spot. L'attesa per il pronunciamento della
Securities and Exchange Commission sulla domanda presentata da BlackRock si fa rovente, perché questa volta l'esito potrebbe essere diverso rispetto alle bocciature che l'autorità di regolamentazione americana ha deciso in passato per richieste simili. In sostanza, gli investitori sono diventati più ricettivi a notizie di questa portata, almeno in questo particolare frangente.
Bitcoin: come interpretare il consolidamento
Ma è positivo questo consolidamento del Bitcoin? Secondo gli analisti della società crittografica Glassnode, l'equilibrio raggiunto dal Bitcoin è sinonimo di un "periodo di accumulo che si è visto nei cicli passati ed è caratterizzato da diversi mesi con poca direzione macro". Solitamente in questi periodi, "i trader acquistano Bitcoin prima della prossima corsa al rialzo".
A giudizio di Craig Erlam, analista del broker Oanda, "questo consolidamento sarà più di conforto per i tori crittografici, ma in questa fase non è particolarmente chiaro quale direzione verrà presa". Per Tony Sycamore, analista di mercato presso IG Australia Pty, tutto ciò "non è un buon segno". A suo avviso, "il Bitcoin è stato un'anomalia in termini di ricerca del rischio diffusa in quasi tutte le classi di attività dopo i dati sull'inflazione negli Stati Uniti". L'esperto quindi vede crescere la probabilità che Bitcoin scenda verso quota 25.000-26.000 dollari, dove si trova la sua media mobile a 200 giorni.