La guerra delle offerte per acquisire Warner Bros. Discovery si fa sempre più intensa. Secondo quanto riportato da Reuters, nel fine settimana è arrivato un secondo giro di proposte migliorate per l’acquisto totale o parziale del gigante americano dei media e delle telecomunicazioni, dopo il primo round concluso il 20 novembre. In lizza ci sono tre grandi competitor: Paramount-Skydance, Comcast e Netflix.
Warner Bros. Discovery: ecco i 3 concorrenti per l'acquisizione
Le indiscrezioni riferiscono che il colosso dello streaming di Los Gatos avrebbe avanzato un'offerta per lo più in contanti. Tutte le proposte sono vincolanti, consentendo così al Consiglio di amministrazione di Warner di approvare un eventuale accordo in tempi rapidi.
Warner Bros. Discovery: l'obiettivo è evitare gli ostacoli regolamentari
Warner Bros. Discovery aveva chiesto a tutti i partecipanti alla gara di presentare offerte migliorate entro il 1° dicembre, rispetto a quelle preliminari di novembre. Questo dopo che il Board aveva respinto la proposta di Paramount, pari a quasi 24 dollari per azione interamente in contanti, che valutava Warner circa 60 miliardi di dollari. Dietro la richiesta di WBD c’è l'intento di massimizzare il prezzo e consentire una scissione: la società vorrebbe separare gli studios e lo streaming dalle reti via cavo e dai canali internazionali, così da evitare che l'acquirente erediti una combinazione eterogenea e soggetta a un forte scrutinio regolatorio.
I rischi normativi, infatti, sono sostanziali e multilivello. Se, ad esempio, Netflix acquistasse HBO Max e lo studio Warner, creerebbe una concentrazione che unisce grandi librerie di contenuti e piattaforme di distribuzione, attirando l'attenzione dell'antitrust sia negli Stati Uniti sia in Europa. Su questi aspetti, le authority hanno dimostrato particolare sensibilità di fronte ad accordi che riducono il numero di player nel settore dei media.
Una sfida all'ultimo sangue
Chi la spunterà tra Netflix, Paramount e Comcast? Ognuna di queste grandi aziende presenta approcci differenti. Netflix avrebbe presentato un’offerta in gran parte in contanti, mirata soprattutto agli asset di studio e streaming, e starebbe cercando decine di miliardi di finanziamento per sostenerla. Paramount aveva mostrato offerte aggressive nelle fasi precedenti, con una struttura basata su un mix di azioni e contanti per l'intera società. Comcast, invece, sembra più interessata agli asset di intrattenimento di WBD, escluse le reti via cavo come CNN.
L’esito dell’asta è incerto, ma potrebbe riscrivere gli equilibri dell’intero settore. Secondo gli osservatori finanziari, una vittoria di Paramount rafforzerebbe la concentrazione tra studi e broadcaster tradizionali; se a prevalere fosse Netflix, verrebbe ulteriormente consacrato il ruolo degli streamer come integratori verticali. Comcast potrebbe invece puntare a una strategia più calibrata, evitando i network più complessi da un punto di vista regolatorio.
In ogni caso, ci si attende un’accelerazione delle mosse di consolidamento o delle alleanze strategiche a Hollywood e nel mondo dello streaming. Intanto, l’effetto sui mercati è già evidente: da quando è iniziata la corsa alla vendita di Warner ai primi di settembre, il titolo ha messo a segno un rally poderoso a Wall Street, più che raddoppiando il proprio valore di mercato.