Wall Street è stata pervasa da un'ondata di entusiasmo quando il Governatore della
Federal Reserve,
Jerome Powell, ha annunciato che
probabilmente la Banca Centrale allenterà la presa sui tassi a partire da dicembre. Nella prossima riunione, infatti, il costo del denaro dovrebbe aumentare solo di 50 punti base e non di 75 come si prevedeva all'inizio del mese.
Dopo sei rialzi consecutivi (gli ultimi quattro sono stati da 75 punti base), si tratta della conferma che gli investitori attendevano, dopo le buone notizie arrivate dal fronte prezzi al consumo lo scorso 10 novembre. Ora tutta l'attenzione è rivolta al meeting del 13-14 novembre della Fed per capire di più su quali saranno realmente le intenzioni dei funzionari dell'istituto monetario per il prossimo anno, nonché ai rilasci dell'indice dei prezzi al consumo relativi al mese di novembre (la speranza è che quanto accaduto il mese scorso non sia solo un evento sporadico).
JP Morgan: S&P 500 a 4.200 a fine 2023
L'entusiasmo è tornato, ma restano le incertezze perché comunque l'inflazione è a un livello molto alto e ben lontano dall'obiettivo del 2% della Federal Reserve. Per questo, gli strategist di JP Morgan prevedono per il primo trimestre 2023 ancora forti ribassi a Wall Street. In particolare, l'indice S&P 500 è visto in riduzione di circa 12 punti percentuali rispetto ai livelli attuali.
Questo perchè i mercati stanno ancora scontando i rialzi dei tassi Fed fino alla metà del 2023 e solo allora le azioni probabilmente potrebbero riprendere a salire, hanno affermato gli esperti della banca d'affari americana. "Questo sell-off, combinato con la disinflazione, l'aumento della disoccupazione e il calo del sentiment delle imprese, dovrebbe essere sufficiente per la Fed per iniziare a segnalare una svolta, guidando successivamente una ripresa degli asset", hanno aggiunto.
Per JP Morgan, comunque, non è solo la Fed a mettere pressione alle azioni, ma anche la diminuzione degli utili aziendali dovuta al taglio del budget di spesa dei consumatori e delle imprese. "Ci aspettiamo che gli utili statunitensi diminuiscano del 9% a 205 dollari l'anno prossimo a causa di una domanda e di un potere di determinazione dei prezzi più deboli, di un'ulteriore compressione dei margini e di un minore riacquisto di azioni societarie".
A questo si unisce una volatilità che rimarrà sopra la media di lungo termine, con l'indice
VIX Cboe che, nello scenario base, stazionerà intorno a 25 punti. Alla luce di queste considerazioni, JP Morgan ritiene che il rapporto rischio/rendimento dell'S&P 500 rimanga poco attraente rispetto agli indici di altre aree. Quindi,
l'obiettivo della banca per fine 2023 del principale benchmark statunitense risulta di 4.200 punti, poco sopra i livelli attuali.