Il sentiment degli investitori a Wall Street è migliorato enormemente negli ultimi due anni. Sulla base di un sondaggio su 219 gestori patrimoniali realizzato da Bank of America tra l'8 e il 14 dicembre, l'ottimismo degli investitori è il più alto dall'inizio del 2022. Da allora, il sovrappeso sulle azioni è il più elevato, mentre le allocazioni di liquidità si sono ridotte al minimo. Nel contempo, il peso sulle obbligazioni è il maggiore degli ultimi 15 anni, mentre quello sulle materie prime risulta essere il più basso rispetto alle obbligazioni da marzo 2009.
Il motivo di questa fiducia sulle azioni deriva essenzialmente dalle
aspettative che la Federal Reserve allenti la sua politica monetaria il prossimo anno. Nell'ultima riunione dell'anno, la Banca centrale americana ha annunciato che probabilmente nel 2024 eseguirà tre tagli dei tassi di interesse di un quarto di punto ciascuno, mentre in un precedente incontro aveva riferito di sole due sforbiciate.
I mercati comunque vanno oltre e si aspettano che alla fine i tagli saranno cinque o sei. Non ci sono invece dubbi sul fatto che la Fed abbia terminato con i rialzi. Secondo il 91% dei partecipanti al sondaggio BofA, le strette sono finite e il ciclo restrittivo ha raggiunto il picco.
Wall Street: ecco dove investire nel 2024
Secondo le risultanze del sondaggio, la tecnologia è vista come il settore vincente in un ambiente di tassi d'interesse bassi. Specialmente per quanto riguarda le "magnifiche sette", ossia Apple, Amazon, Alphabet, Meta Platforms, Microsoft, Tesla e Nvidia. Quest'anno le Big Tech di Wall Street hanno realizzato guadagni stellari in Borsa anche grazie al boom dell'intelligenza artificiale che ha creato le premesse per grandi profitti nel business del futuro. La nuova tecnologia in particolare è stata esplosiva per aziende come Nvidia, la cui capitalizzazione è più che triplicata da inizio 2023.
Tuttavia, secondo Michael Hartnett, strategist di BofA, i rischi di un atterraggio duro per l'economia americana esistono. Infatti, nel sondaggio, gli investitori sono più prudenti rispetto alle aspettative sui tassi, con il 66% che prevede un atterraggio morbido nei prossimi 12 mesi. Se si dovesse configurare un hard landing, per Hartnett il miglior trade potrebbe essere uno short nei confronti delle "magnifiche sette", che probabilmente vedrebbero le loro altissime quotazioni ridimensionarsi.
Per il resto delle azioni di Wall Street, le azioni verrebbero supportati da utili molto solidi, a giudizio degli asset manager. Solo il 26% del sondaggio stima un deterioramento dei profitti globali.