Mar Rosso: cosa succede in Borsa con attacchi a navi | Investire.biz

Mar Rosso: cosa succede in Borsa con attacchi a navi

19 dic 2023 - 17:00

20 dic 2023 - 11:11

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Gli assalti alle navi nel Mar Rosso da parte degli Houthi yemeniti stanno paralizzando il commercio internazionale. Le compagnie di navigazione però salgono in Borsa

Gli attacchi alle navi nel Mar Rosso da parte dei militanti Houthi sostenuti dall'Iran hanno creato scompiglio nel commercio internazionale sulla rotta navigazione e nelle società quotate in Borsa. Circa il 15% del traffico marittimo mondiale è stato coinvolto, al punto che gran parte delle compagnie di navigazione è stata costretta a riorganizzare la propria flotta.
 
La situazione potrebbe esacerbarsi, in quanto i miliziani dello Yemen hanno minacciato di continuare le offensive sulle navi ogni 12 ore con missili e droni in risposta agli attacchi di Israele sulla Striscia di Gaza. Nelle prossime ore l'Italia invierà la fregata europea multi-missione Virgilio Fasan per cercare di ripristinare la sicurezza delle rotte mercantili. Mentre gli Stati Uniti stanno guidando un'operazione multinazionale, come ha dichiarato il segretario alla Difesa Lloyd Austin.
 
 

Mar Rosso: la reazione in Borsa delle compagnie

Le società che si sono trovate immischiate nel commercio nel tratto di mare che collega Europa e Asia potrebbero subire scompensi molto forti nella fornitura di materie prime e nella distribuzione dei prodotti.
 
L'azienda chimica tedesca BASF non vede questo problema, mentre ha sospeso temporaneamente tutti i transiti attraverso il Mar Rosso. Le azioni hanno guadagnato il 7,3% da quando sono iniziati gli attacchi all'inizio della scorsa settimana.
 
Anche il gigante energetico Equinor ha annunciato il dirottamento delle sue navi che si stavano dirigendo verso il Mar Rosso. Alla Borsa di Oslo, il titolo ha perso il 2,7% in una settimana.
 
Il colosso dei chip taiwanese TSMC ha rassicurato oggi che il suo sistema di gestione del rischio aziendale non ha previsto un impatto significativo sulle sue attività, mentre le azioni dall'11 dicembre sono salite del 2,63%.
 
Il gruppo alimentare francese Danone ha riferito altresì che la maggior parte delle sue spedizioni ha cambiato rotta, aumentando in questo modo le tempistiche di transito. Inoltre, ha aggiunto che se la situazione dovesse persistere per oltre 2-3 mesi, l'azienda attiverà dei piani che prevedono anche l'utilizzo di percorsi alternativi per mare o per terra. Il titolo alla Borsa di Parigi è scivolato di 1,86 punti percentuali dall'inizio degli attacchi.
 
In Italia, da segnalare D'Amico International Shipping, che con un balzo di quasi il 10% dall'11 dicembre ha raggiunto una quotazione di 5,75 euro avvicinandosi ai massimi del 2016 a 5,8350.
 
Spostandoci negli Stati Uniti, balza all'occhio il balzo di alcune compagnie di navigazione come Zim Integrated Shipping Services, TORM e SonicShares Global Shipping, che hanno guadagnato a Wall Street rispettivamente il 32,74%, il 5,82% e il 9,04% dal lunedì della scorsa settimana.
 
"Vediamo un rialzo nella maggior parte dei segmenti, dato il rischio di una capacità più limitata, almeno fino a quando il passaggio attraverso il Mar Rosso non diventerà più sicuro", sostengono gli analisti di Jefferies. "I container hanno l'upside maggiore, dato il potenziale di un forte restringimento della capacità".
 
 
 
 
 

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