Non è in arrivo un mercato ribassista per le azioni quotate a Wall Street. Gli strategist di
Goldman Sachs ritengono che con i tagli dei tassi di interesse della
Federal Reserve ci sarà un basso rischio di recessione; pertanto, è improbabile che l'azionario USA crolli oltre la quota del 20% che definisce un mercato ribassista. Un team della banca d'investimento americana ha affermato che le quotazioni potrebbero anche scendere da qui alla fine dell'anno in quanto le valutazioni sono elevate, le prospettive di crescita contrastanti e persiste un'incertezza politica. Tuttavia, "l'economia è in parte sostenuta da un settore privato sano", il che mette al riparo il mercato contro una discesa importante. Tra l'altro, gli strategist mettono in rilievo il fatto che dagli anni '90,
i mercati ribassisti sono stati poco frequenti, in quanto l'economia è stata guidata da cicli più lunghi, minore volatilità e una certa protezione della Banca centrale.
Wall Street: tutto dipenderà dalla Fed?
Recentemente gli investitori hanno mostrato un certo nervosismo a Wall Street, perché i dati sull'occupazione americana di venerdì 6 settembre hanno evidenziato un mercato del lavoro debole facendo presagire l'arrivo di una recessione. In questo contesto, la prossima riunione della Fed del 17-18 settembre sarà probabilmente dirimente sulla questione della politica monetaria da praticare nei prossimi mesi. Gli investitori si aspettano che prima della chiusura del 2024, i tassi di interesse siano abbassati di almeno 100 punti base, il che implica un taglio di mezzo punto percentuale in uno dei tre incontri rimanenti da qui a fine anno. Inoltre, nei prossimi 12 mesi la riduzione complessiva del costo del denaro è attesa al 2%.
Una politica monetaria largamente accomodante della Banca centrale americana ha diverse sfaccettature. Di norma è positiva per i mercati azionari, in quanto stimola le aziende a prendere denaro a basso costo e a investire. Stavolta però potrebbe riflettere le preoccupazioni della Fed che una flessione economica sia imminente trasmettendo un messaggio non proprio positivo ai mercati.
Alla luce di tutto questo, l'impatto sulle azioni nel prossimo futuro è abbastanza incerto ed è per questo che, secondo alcuni osservatori di mercato, la Fed cercherà di muoversi in maniera equilibrata. Gli strategist di Goldman Sachs hanno comunque dichiarato di essere rimasti "tatticamente neutrali nella loro asset allocation", ma con una posizione "moderatamente pro-rischio" su un orizzonte temporale di 12 mesi. Questo contrasta leggermente con i dati raccolti da Citigroup, che riportano una tendenza ribassista degli investitori.