Le
azioni Tesla salgono di quasi 2 punti percentuali nelle contrattazioni pre-market di Wall Street sulla notizia che l'Unione europea avrebbe
abbassato il dazio extra per le auto elettriche importate dalla Cina recanti il marchio del produttore americano. In un round che a partire da luglio ha imposto tariffe aggiuntive a quella base del 10% per tutti i veicoli elettrici di provenienza cinese, le autorità del Vecchio Continente avevano stabilito inizialmente un'aliquota del 20,8% per Tesla, poi ridotta il mese scorso al 9%. Ora, secondo alcune indiscrezioni riportate da Bloomberg, l'UE ha
ridimensionato ulteriormente l'aggravio per il colosso guidato da Elon Musk all'8%.
Tesla al riparo dalle sanzioni UE sulle emissioni
La buona notizia sulla riduzione dei dazi per Tesla fa il paio con quella di ieri, secondo cui la casa automobilistica con sede ad Austin sarebbe l'unica insieme a Geely a essere conforme alla nuova normativa UE sulle emissioni di CO2 che sta creando un'onda d'urto in tutta l'industria automotive. Sulla base di quanto stabilito dal nuovo regolamento UE, dal 2025 i produttori di auto dovranno ridurre le emissioni in media del 19% a 93,6 grammi di CO2 per chilometro. Questo significa che le aziende praticamente hanno l'obbligo di accelerare sul passaggio all'elettrificazione dei veicoli, il che si scontra con un mercato che non sta rispettando le aspettative di crescita. Una scelta, quindi, che si preannuncia ardua nei prossimi mesi e che mette a rischio la redditività delle case.
Tesla sembra al sicuro, perché le sue emissioni sono nettamente al di sotto della soglia fissata, ma tutto il settore potrebbe soffrirne con ripercussioni anche a livello singolo. Tra l'altro, conformarsi alla nuova normativa implica inevitabilmente un cambio significativo nella pianificazione strategica e nelle operazioni quotidiane. Quali saranno gli effetti sulle vendite e sui conti, nonché sull'occupazione, lo scopriremo strada facendo, ma il contesto generale desta più di una preoccupazione.
Cosa rischiano le case automobilistiche se non si conformano ai nuovi standard? Luca de Meo, presidente di ACEA - l'Associazione europea dei costruttori di automobili - è eloquente. "I produttori europei potrebbero affrontare sanzioni gravose che ammontano a ben 15 miliardi di euro", ha detto. Tesla dovrebbe essere al riparo da tutto questo.
Vanno comprate le azioni in Borsa? Ecco cosa pensano gli analisti
Le
azioni Tesla sono in rosso di quasi 13 punti percentuali da inizio 2024 a causa del calo della domanda soprattutto nel mercato cinese, di essenziale importanza per l'azienda. Le ultime trimestrali hanno riportato anche una riduzione preoccupante dei margini per via della guerra dei prezzi innescata dalla stessa compagnia da inizio anno. Il titolo negli ultimi mesi però ha dato qualche cenno di ripresa, pur con alti e bassi, chiudendo l'ultima seduta a Wall Street con un rialzo del 2,63% a 216,27 dollari.
Secondo gli analisti di Morgan Stanley, le azioni sono da comprare con un prezzo obiettivo di 310 dollari, il che implica un potenziale rialzo di oltre il 40% dalle quotazioni attuali. La banca d'affari americana ha messo in risalto il contributo dell'intelligenza artificiale nella valutazione del prezzo delle azioni, più di quello che è la tecnologia per i veicoli elettrici. "Mentre i fondamentali degli EV potrebbero presentare rischi, gli sviluppi legati all'AI sono essenziali per significativi spostamenti positivi nel valore azionario di Tesla", hanno affermato gli analisti. Attualmente Tesla sta trattando con la startup AI (Artificial Intelligence) di Elon Musk, xAI, per l'utilizzo dei suoi modelli di intelligenza artificiale al fine di migliorare la guida autonoma. Questo potrebbe significare una condivisione dei ricavi.
A inizio settimana anche Deutsche Bank ha avviato la copertura su Tesla con un rating "Buy" e un obiettivo di prezzo fissato a 295 dollari. Per la banca d'investimento tedesca, Tesla non è solo un produttore di automobili, ma anche una "piattaforma tecnologica trasformativa con il potenziale di rivoluzionare molteplici settori", il che giustifica un "approccio di valutazione distintivo per l'azienda". Deutsche Bank sottolinea come l'azienda americana abbia un significativo vantaggio nel settore dato dalle economie di scala e dai costi più bassi, oltre al fatto di avere una forte presenza del marchio a livello globale. Inoltre, nel lungo termine, Tesla è destinata a "diventare leader nella guida autonoma e nella robotica umanoide", osserva l'istituto finanziario. Infine, la divisione di accumulo energetico di Tesla "da sola potrebbe generare oltre 13 miliardi di dollari di vendite entro il 2025", ha concluso.