La principale domanda che si stanno facendo gli investitori in questo periodo è
se sia il caso di acquistare le azioni a Wall Street dopo il pesante crollo degli indici. Il sentiment certamente non è dei migliori, anche perché il sell-off è arrivato, come spesso accade, nel momento di massima euforia dei mercati. Sia l'S&P 500 che il Nasdaq aggiornavano sistematicamente i massimi storici sull'attesa che la
Federal Reserve avrebbe presto iniziato il ciclo di tagli ai tassi di interesse e che l'intelligenza artificiale avrebbe generato forti guadagni per le aziende.
La Fed e l'AI (Artificial Intelligence) in realtà sono tra le principali cause dell'inversione dei mercati. I dati peggiori del previsto sull'occupazione USA hanno fomentato la paura che l'economia USA finisca in recessione. Ne sono conseguite accuse aspre alla Banca centrale americana di aver tenuto i tassi alti troppo a lungo. Sul fronte dell'intelligenza artificiale, le trimestrali delle Big Tech hanno riportato più ombre che luci, mettendo fortemente in dubbio la tesi che lo sviluppo della nuova tecnologia si traduca effettivamente in maggiori ricavi e utili.
A tutto questo si è aggiunta l'implosione del carry trade a seguito dell'aumento dei tassi d'interesse da parte della Bank of Japan. Negli ultimi anni, un'enorme quantità di operazioni è stata costruita prendendo a prestito yen a costo praticamente nullo per comprare asset ad alto rendimento atteso come le azioni. Una volta che la strategia è risultata meno conveniente, i fondi hanno cominciato a sbarazzarsi delle azioni rimborsando i prestiti in yen.
Wall Street: per Goldman Sachs c'è un'opportunità di acquisto
Ritornando alla domanda iniziale, entrare a mercato in questo momento può essere una strategia vincente? Gli strategist di Goldman Sachs riportano un dato storico a supporto di questa opzione. Dal 1980 a oggi, l'indice S&P 500 ha guadagnato in media il 6% nei tre mesi successivi ad un crollo del 5% dai massimi. Dal picco di metà luglio a 5.669 punti, il benchmark ha perso quasi l'8% fino alla chiusura del 5 agosto. La ricerca mostra come i rendimenti positivi siano arrivati nell'84% di casi.
Gli esperti sottolineano anche che il più delle volte si è presentata un'ottima opportunità di acquisto dopo una correzione del 10%, per quanto il track record non sia altrettanto forte. Inoltre, osservano come le prospettive in tal caso siano state molto diverse a seconda del contesto economico in cui è avvenuta la correzione, ossia di un'economia resiliente o di una recessione attesa.
Ma in questo momento le azioni a Wall Street stanno scontando una contrazione economica? Secondo gli strategist di Goldman Sachs per ora uno scenario recessivo non è incorporato nei prezzi. Ad ogni modo, in una nota separata, gli esperti guidati da Peter Oppenheimer si aspettano ulteriori cali, ma non al punto da portare gli indici in un mercato ribassista (che implica una diminuzione delle quotazioni del 20% dal massimo più recente).
Altre opinioni
Il giudizio a Wall Street sul corso futuro che potrebbero prendere le azioni non è unanime. Andrew Tyler, capo della Market Intelligence di JPMorgan Chase, ritiene che le azioni non abbiano ancora toccato il fondo e che una correzione del 10% sembra probabile. "Ulteriori vendite arriveranno dai fondi sistematici nel corso della prossima settimana", ha avvertito.
Gli analisti di Morningstar DBRS hanno affermato che il recente sell-off potrebbe diventare una sorta di profezia che si autoavvera su una recessione americana. "Gli Amministratori delegati delle aziende potrebbero essere indotti a ridurre gli investimenti e i consumatori ad abbassare la spesa, portando a ulteriori tagli e a una recessione", hanno scritto in una nota.
Secondo Beata Manthey, strategist di Citigroup, è possibile acquistare sulla debolezza delle azioni. Tuttavia, "ci sentiremmo più a nostro agio nel farlo una volta viste le prove di un posizionamento più completo", ha precisato.