L'indice
S&P 500 ha chiuso il mese di agosto con una perdita dell'1,77%, segnando
il primo calo mensile da febbraio. Nella seconda parte del mese, però, il sentiment è migliorato, sulle attese che la
Federal Reserve attui una svolta in senso più accomodante della sua politica monetaria.
I dati sul mercato del lavoro di venerdì 1° settembre hanno dato qualche segnale di raffreddamento, sebbene le nuove buste paga del mese di agosto abbiano raggiunto le 187 mila unità, ben al di sopra delle 170 mila attese. Il tasso di disoccupazione però si è fiondato al 3,8%, rispetto al 3,5% previsto. Mentre il salario medio è aumentato meno delle attese.
Insomma, alcuni numeri fanno pensare che l'inflazione possa essere tenuta maggiormente sotto controllo e far venire meno la frenesia della Fed di alzare i tassi di interesse, preparando il terreno per un atterraggio morbido.
Wall Street: sono da comprare le azioni?
Prima dei dati pubblicati dal Dipartimento del Lavoro USA, Michael Hartnett, strategist di Bank of America, ha affermato che segnali di indebolimento del mercato del lavoro avrebbero potuto rappresentare un "forte indizio che la Fed metterà in pausa i tassi d'interesse". Tuttavia, per non far venir meno la fama di uno degli analisti di Wall Street storicamente più pessimisti, Hartnett ha detto di attendersi che ci saranno ulteriori indicazioni di un atterraggio duro a partire dal mese di settembre.
Lo scorso anno, l'esperto aveva correttamente previsto un crollo delle azioni statunitensi. Questo sarebbe continuato nel 2023, secondo il suo giudizio, ma così non è stato. L'indice S&P 500 quest'anno ha attuato un rally imponente. L'esperto però insiste sulla sua visione ribassista e consiglia di vendere le azioni.
BofA mette in luce come nella settimana fino al 30 agosto, i fondi azionari globali abbiano registrato afflussi netti per 10,3 miliardi di dollari, con in particolare i fondi tecnologici che hanno attratto denaro per 10,5 miliardi di dollari, il livello maggiore da maggio.
Secondo Emmanuel Cau, analista di Barclays, "il beneficio di tassi più bassi a causa di una crescita più debole è fragile". A suo avviso, "con molte cattive notizie già in Europa e in Cina, il consumatore statunitense potrebbe avere in mano il destino delle azioni". Tuttavia, ha sottolineato che l'interpretazione del mercato secondo cui una cattiva notizia sui dati economici è una buona notizia in questo momento è valida fino a un certo punto e "finché gli utili non vengono colpiti".