Il mercato azionario americano si appresta a dire addio a un 2022 decisamente negativo: sono stati pochi i titoli a salvarsi e, in particolare, le performance peggiori sono state registrate dalle azioni tecnologiche e da quelle legate ai consumi ciclici.
Le prime si sono schiantate contro la politica restrittiva della
Federal Reserve, che da un lato ha prodotto una crescrita dei rendimenti ha reso gli investimenti in titoli meno profittevole e dall'altro ha incrementato gli oneri per
i finanziamenti necessari a sostenere gli investimenti. Quest'anno l'iShares Russell 2000 Growth ETF ha perso circa il 27%, a fronte di un calo di circa il 20% dell'S&P 500.
Le azioni delle società legate ai consumi ciclici hanno scontato il probabile rallentamento dell'economia, visto che il calo della domanda si ripercuote sulle vendite e quindi sugli utili.
Wall Street: come cambieranno le cose nel 2023
Nel 2023 le cose potrebbero cambiare, anche se in questo momento serpeggia un certo pessimismo tra gli investitori. Questo perché le condizioni che hanno determinato il sell-off delle azioni tecnologiche e cicliche potrebbero essere invertite. Alcuni segnali importanti si sono avuti negli ultimi mesi, visto che l'inflazione statunitense è passata dal 9,1% di giugno al 7,1% registrato a novembre.
Dopo 4 rialzi consecutivi di 0,75 punti percentuali, la Fed nell'ultima riunione ha ridotto il ritmo delle strette alzando il tasso di riferimento di 50 punti base. Tuttavia,
il Governatore Jerome Powell ha mantenuto un tono aggressivo, affermando che i tassi, prima della stabilizzazione, potrebbero rimanere alti a lungo e raggiungere un livello finale di oltre il 5%.
In realtà, molto dipenderà dall'andamento dei prezzi e dei salari. Se l'inflazione continua a calare e magari accelera nella discesa, Powell potrebbe cambiare tono e iniziare anzitempo ad ammorbidire la sua politica monetaria. Questo inevitabilmente andrebbe a riflettersi sui rendimenti obbligazionari, che per le motivazioni inverse a quelle sopra esposte rilancerebbero le azioni tecnologiche e cicliche.
Vi è però una cosa su cui bisogna prestare attenzione. Gli analisti hanno recentemente ridotto le stime sugli utili, quindi le valutazioni azionarie, facendo riferimento al multiplo price/earnings, risulterebbero ancora relativamente alte. Questo potrebbe significare che anche nella prima parte dell'anno le azioni potrebbero avere delle difficoltà, prima di assistere ad un vero rimbalzo.