UniCredit ha annunciato la firma con Azimut Holding di una lettera di intenti che definisce i principi fondamentali per la distribuzione in Italia di nuovi prodotti di risparmio gestito.
Chiusa la parentesi Pioneer, venduta nel 2016, la banca di Piazza Gae Aulenti torna al risparmio gestito con un accordo che fa nascere il polo italiano del risparmio gestito. Per Azimut c’è il vantaggio evidente che la base clienti di UniCredit permetterà un forte incremento dei volumi.
In un contesto ancora segnato dalle indicazioni arrivate ieri dalla Banca centrale europea, il Ftse Mib in corrispondenza del giro di boa quota in calo dello 0,74% a 23.550,42 punti, le azioni UniCredit guadagnano lo 0,78% portandosi a 12,664 euro mentre Azimut mette a segno la performance migliore del paniere delle blue chip avanzando del 5,5% a 20,39 euro.
UniCredit e Azimut insieme nell’asset management
Grazie alla partnership con Azimut, UniCredit punta a migliorare competenze, capacità e l’offerta nella gestione del risparmio. “Grazie a questo accordo, UniCredit amplierà ulteriormente le proprie attività lungo la catena del valore e rafforzerà l’impegno a offrire i prodotti migliori ai suoi 7 milioni di clienti in Italia”, si legge nel comunicato della banca milanese. Ma non solo, perché si tratta di una collaborazione che consentirà ad UniCredit di estendere la propria offerta, compresa la potenziale distribuzione dei suoi prodotti bancari ad Azimut.
In dettaglio, Azimut costituirà e gestirà autonomamente in Irlanda una società di gestione che svilupperà prodotti di investimento da distribuire in Italia attraverso la rete di UniCredit su base non esclusiva. Ottenute le approvazioni regolamentari, il lancio dei fondi per i clienti italiani è previsto per la seconda metà del 2023.
Sulla base degli accordi che saranno firmati dalle parti, UniCredit tra cinque anni, o prima, avrà il diritto di esercitare un'opzione di acquisto sulla società irlandese. Nella nota di presentazione dell’accordo, il Ceo di UniCredit, Andrea Orcel, ha rilevato che l’intesa permetterà di “ampliare e migliorare l’offerta ai clienti” e dimostra l’impegno della banca “a rafforzare l'industria del risparmio gestito in Italia”.
Orcel: probabilmente non ci fermeremo all’Italia
Nel corso della conferenza stampa indetta per presentare l’accordo, Orcel ha detto di non ritenere, nell’asset management, l’M&A una strategia valida. “L’obiettivo non è acquisire masse extra fuori perimetro, ma offrire ai clienti il miglior prodotto”. Per un gruppo come UniCredit, “comprare un grande asset manager non ha un gran senso”. Con l'avvio della distribuzione dei prodotti prevista nella seconda metà del prossimo anno, “per avere volumi tali che si vedano nei numeri stiamo parlando dal 2024 in avanti”.
Dal punto di vista geografico, “il fatto che iniziamo con l'Italia non vuol dire che finiamo con l’Italia. Iniziamo dall'Italia, però se, come io credo, sarà un successo è replicabile in altri Paesi”.
Giuliani: obiettivo è un campione nazionale dell’asset management
“Se ci stiamo dicendo che vogliamo ricostruire una fabbrica di asset management con testa italiana e che sia worldwide sicuramente le dimensioni sono significative”, ha evidenziato il n.1 di Azimut, Pietro Giuliani. A seguito dell’esercizio della call da parte di UniCredit, ha precisato, “Azimut resterà partner con una quota di minoranza”.
Azimut, che ha circa metà dei clienti fuori dal territorio italiano, “è disponibile ad aumentare il peso dell’Italia/Europa a condizione che venga alla luce un campione nazionale nell’asset management”.