La forza del dollaro USA nel 2022 è stato un grosso problema per molte aziende americane. Parecchie multinazionali che fanno parte dell'indice S&P 500 hanno subito diverse perdite per l'effetto cambio, in quanto una buona parte dei loro profitti era realizzata all'estero. Infatti, essendo i guadagni espressi in valuta locale, risultavano inferiori una volta che venivano tramutati in dollari americani.
La situazione è andata migliorando a partire dall'ultimo scorcio del 2022, quando l'inflazione ha cominciato a rallentare e il mercato ha iniziato a scontare una
Federal Reserve più morbida sul fronte dei tassi d'interesse. Negli ultimi sei mesi il
Dollar Index, che tiene conto dell'andamento del dollaro rispetto a un paniere delle principali valute,
ha perso circa il 10% del suo valore, facendo pensare che probabilmente il biglietto verde abbia esaurito la benzina.
L'arrivo della crisi bancaria nel mese di marzo ha avvalorato questa ipotesi, in quanto, in presenza di un peggioramento delle condizioni creditizie, la Fed difficilmente tornerà ad adottare una politica monetaria aggressiva. Questo finirà per penalizzare il greenback, avvantaggiando le società che svolgono l'attività produttiva in buona parte al di fuori del territorio americano.
Wall Street: 5 azioni da comprare
Gli investitori potrebbero approfittare di questa situazione puntando sulle azioni di aziende che beneficiano dal declino del dollaro USA. Ma quali sono i titoli più appetibili? In particolare, vi sono 5 società da tenere d'occhio. Vediamole di seguito.
Nvidia
Nvidia ottiene la metà delle proprie vendite all'estero, il che significa che il 50% degli utili trarranno vantaggio dell'effetto cambio. Attualmente le azioni del colosso dei processori grafici e dei chip hanno il vento in poppa grazie all'ascesa dell'intelligenza artificiale. Infatti, i chatbot sperimentati dalle più grandi compagnie tecnologiche mondiali dopo l'exploit di ChatGPT di OpenAI richiedono una grande potenza di calcolo e quindi chip all'avanguardia. Ciò sicuramente determina una forte domanda per i prodotti Nvidia, che inevitabilmente si rifletterebbe sui conti dell'azienda. Da inizio anno il titolo a Wall Street ha realizzato una straordinaria performance di circa l'88% ed è raddoppiato da quando il dollaro ha raggiunto il massimo di periodo.
Caterpillar
Come per Nvidia, la metà delle vendite di Caterpillar sono realizzate all'estero. L'effetto dollaro non è il solo che sta spingendo le azioni della società che realizza macchinari per le costruzioni e l'agricoltura, ma vi è anche da considerare la riapertura della Cina, dove l'azienda svolge una buona parte dell'attività. Il titolo nel 2023 ha perso circa il 6% finora, ma è salito di oltre il 35% dalla data del picco del dollaro.
Micron Technology
Micron Technology si unisce al gruppo delle società che realizzano
la metà del fatturato all'estero. Le azioni al
Nasdaq sono salite del 22% quest'anno, più o meno lo stesso rialzo di quello ottenuto dal picco del dollaro. Il titolo in media guadagna il 3,2% nei mesi in cui il dollaro scende, il che fa pensare che i rialzi potrebbero non essere finiti.
Philip Morris International
Philip Morris International ottiene praticamente tutte le sue vendite al di fuori degli Stati Uniti; di conseguenza, in teoria sarebbe il più grande beneficiario della debolezza del dollaro. Dal 1° gennaio 2023 le azioni in Borsa del gigante del tabacco sono scese circa del 4%, perché risultano meno volatili rispetto al mercato più ampio. In media le azioni Philip Morris salgono del 3% nei mesi in cui il dollaro perde valore.
Estée Lauder
Estée Lauder produce l'80% delle entrate all'estero, ma come per Philip Morris il titolo presenta minore volatilità in confronto all'andamento generale del mercato. Nei mesi in cui il biglietto verde cala, normalmente le azioni del gigante dei cosmetici e della cura della pelle aumentano del 3%. Nel 2023 il titolo al NYSE è salito di oltre il 3%.