L'inflazione costituirà sempre un rischio per gli Stati Uniti. A sostenere questa tesi è Nela Richardson, capo economista dell'ADP (Automatic Data Processing), la società statunitense che fornisce soluzioni per la gestione delle risorse umane. A suo giudizio, i cambiamenti strutturali nel mercato del lavoro faranno sì che l'inflazione si manterrà a un livello che può rappresentare una minaccia per l'economia.
Richardson ha rimarcato il fatto che negli ultimi dieci anni l'economia americana è cresciuta grazie a tassi d'interesse nei pressi dello zero. Tutto ciò andava bene perché il carovita era estremamente basso. Ora, però, lo scenario è cambiato. Dopo il Covid-19, i prezzi al consumo hanno preso a galoppare e la carenza di manodopera ha alimentato ulteriormente il costo della vita.
L'aspetto più preoccupante, secondo Richardson, è che queste due condizioni sono destinate a rimanere. "Ora l'inflazione si è risvegliata, e se si guardano le tendenze demografiche, la carenza di manodopera non sta scomparendo. Sta migliorando, ma è in atto un cambiamento strutturale nel mercato del lavoro. Ciò significa che l'inflazione sarà sempre un rischio, quindi tornare a una politica di tassi di interesse zero o comunque bassi sarà difficile da sostenere", ha detto l'esperto.
Inflazione USA: il mercato del lavoro è ancora in gran forma
Le parole del capo economista di ADP sono state confermate questa settimana dai dati sul mercato del lavoro, che ancora una volta ha dato prova di una forza. In rialzo di 336 mila unità, quasi il doppio rispetto alle attese, il saldo delle buste paga non agricole ha evidenziato un balzo eccezionale a settembre. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3,8%, anche se leggermente più in alto rispetto al 3,7% stimato dal consensus.
Questi numeri dimostrano che, nonostante gli sforzi della
Federal Reserve per raffreddare l'economia a suon di rialzi dei tassi d'interesse, l'effetto non è quello sperato. Tradotto significa che l'inflazione può rialzare la testa allontanandosi ulteriormente dall'obiettivo di lungo termine della Fed al 2% e soprattutto che la Banca centrale darà probabilmente seguito all'avvertimento dello scorso mese che
i tassi rimarranno a livelli elevati per tanto tempo.
"Una relazione semplice non esiste più. Siamo in un periodo complesso dell'economia globale, non solo degli Stati Uniti, e le azioni intraprese dalla Fed influenzano il mercato del lavoro e viceversa. In questo momento, il mercato del lavoro sta guidando la politica della Fed", ha affermato Richardson.
Richard Flynn, Amministratore delegato di Charles Schwab UK vede i dati di venerdì sull'occupazione in chiave positiva. A suo avviso, "esiste un sano livello di domanda nel mercato del lavoro, che è stato un fattore chiave della resilienza economica, bilanciando le debolezze in settori come l'edilizia abitativa e i beni di consumo". Flynn conclude dicendo che "i dati forti sul lavoro dovrebbero aiutare a tenere a bada i timori di recessione e offrire ottimismo per i settori economici che sono probabilmente sulla via della stabilità".